Violentato a 18 anni dal pasticcere, ragazzo sotto choc chiuso con la forza nel laboratorio. Arriva la condanna

Il 50enne ha abusato del ragazzo (che ha provato a ribellarsi): oggi l'udienza in aula. Risarcimento di 10.000 euro

Violentato a 18 anni dal pasticcere, ragazzo sotto choc chiuso con la forza nel laboratorio. Arriva la condanna
Violentato a 18 anni dal pasticcere, ragazzo sotto choc chiuso con la forza nel laboratorio. Arriva la condanna
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Giovedì 16 Novembre 2023, 14:55 - Ultimo aggiornamento: 16:10

Un normale lavoro in pasticceria che si traforma in un incubo. Francesco, 18 anni, viene portato con la forza dietro il laboratorio. E violentato dal titolare del negozio: è successo a Roma e per questo l'imputato L.C. è stato condannato oggi - 16 novembre -  a 6 anni di reclusione e 10.000 euro di risarcimento: il dibattimento è avvenuto nella Prima sezione del Tribunale (in composizione collegiale) di piazzale Clodio.

Violentato dal pasticcere, la vicenda

 

Il giovane protagonista di questa scioccante storia all’epoca dei fatti aveva 18 anni quando un pasticcere con un locale in zona Cinecittà tentò, secondo l’accusa, con la forza di avere un rapporto sessuale con lui. L’uomo, allora 50enne, era stato rinviato a giudizio in quanto «dopo aver fatto entrare il giovane nel laboratorio con la scusa di necessitare aiuto per spostare dei pacchi, con violenza lo costringeva a subire atti sessuali». Il dibattimento ha fornito «ampia, confortante ed esauriente prova in merito alla responsabilità penale dell’imputato, nei confronti del quale si chiede quindi al Tribunale di emettere sentenza di condanna», spiega il difensore Marco Macchia. 

Francesco, che nell’immediatezza dei fatti, lo stesso 8 dicembre 2015, «propose querela nei confronti di L. C. presso la stazione Carabinieri Roma – Cinecittà, aveva reso in dibattimento, all’udienza del 19/10/2021 «una descrizione molto precisa ed esaustiva in merito delle violenze subite ad opera dell’imputato». Violenze, di diverso genere, che non possono essere descritte per la gravità dei fatti.

LA DENUNCIA

Francesco ha descritto e raccontato in maniera puntuale tutte le violenze subite chiarendo, in modo inequivocabile, come si fosse trattato di «un’aggressione totalmente inaspettata che lo aveva colto di sorpresa e alla quale aveva tentato di opporsi in ogni modo cercando di resistere» all'uomo, spiega ancora l'avvocato dellla vittima «pregandolo anche di fermarsi.

Più volte, nel corso della testimonianza, Francesco ha rappresentato di essersi trovato in una condizione di choc che lo aveva inizialmente pietrificato senza però impedirgli di opporsi e tentare di resistere alla violenta prevaricazione del suo aggressore che invece, nonostante la ripetuta supplica di fermarsi, ha continuato, imperterrito nella sua condotta, che ha avuto termine solo grazie circostanza fortuita, consistita nell’ingresso di un cliente all’interno della pasticceria». Poche ore dopo, l'uomo aveva mandato un messaggio di scuse al ragazzo sottolineando che lui non faceva «sesso per il piacere di farlo».

La testimonianza della vittima risulta «priva di contraddizioni interne», avendo la persona offesa offerto un racconto lucido, lineare e coerente dell’episodio oggetto d’imputazione, descrivendo i fatti nei minimi particolari collocandoli con precisione nello spazio e nel tempo. Le dichiarazioni di Francesco risultano poi confermate e supportate da diversi elementi esterni. La mamma L. , all’udienza del 21/06/2022 aveva riferito che nell’immediatezza dei fatti Francesco le raccontò quanto gli era successo e che, insieme alla sorella del ragazzo, si recarono subito presso i Carabinieri per sporgere denuncia».

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