Il marito spende troppo, casa squillo
chiusa dopo la denuncia della moglie

Il marito spende troppo, casa squillo chiusa dopo la denuncia della moglie
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Martedì 8 Novembre 2016, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 11:20
PESCARA - E' stata la denuncia di una moglie tradita (e disperata perchè il marito spendeva soldi con le massaggiatrici cinesi) a far scoprire la presunta casa squillo mascherata da centro benessere di Pescara. Il centro era sempre aperto, 24 ore su 24, e offriva prestazioni i cui prezzi erano a dir poco concorrenziali. Quella base si aggirava sui 50 euro e dunque alla portata un po' di tutti. E tutti di fatti lo frequentavano, dai giovani ai più anziani, dai professionisti agli impiegati agli operai.

All'apparenza era un centro messaggi, dotato fra l'altro di tutte le autorizzazioni previste, a cominciare da quella sanitaria, ma in realtà si faceva di tutto fuorché i massaggi. Era un luogo in cui si praticava unicamente la prostituzione e che fruttava almeno 20 mila euro al mese. E ieri, dopo un'attività d'indagine durata circa un anno, il centro, situato in via Milano e quindi in pieno centro cittadino, è stato sequestrato e coloro che lo gestivano, una coppia di cinesi, arrestata.

A far scoprire tutto al personale della squadra mobile, diretta da Piefrancesco Muriana, che ha condotto le indagini, una moglie tradita. La donna, sposata da nove anni e con due figli, stanca non solo dei tradimenti ma anche del denaro e dei risparmi che il marito spendeva nel centro, ha scritto alla polizia e altri istituzioni raccontando cosa avveniva nei locali di via Milano. Fatti che la stessa donna aveva potuto accertare prima attraverso un'agenzia investigativa a cui si era affidata e poi tramite un parente, mandato nel centro a controllare. A questo punto, sono state avviate dalla mobile tutta una serie di attività per verificare se quanto riportato nella lettera rispondesse al vero. Sono stati dapprima ascoltati i clienti, poi si è passati alle intercettazioni telefoniche e a quelle ambientali. Con quelle ambientali, non si sono avuti più dubbi riguardo a quello che succedeva. Ragazze cinesi, di circa 30 anni, con regolare contratto da massaggiatrici, costrette invece a prostituirsi a ogni ora. Immediatamente sopra al centro, avevano anche a disposizione un appartamento in cui vivevano e talvolta incontravano i clienti, i quali le contattavano prevalentemente tramite annunci su internet.
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