Pesaro, casa ripulita a metà pomeriggio: «Con mia moglie siamo usciti un paio d’ore, i ladri ci hanno devastato l’appartamento»

Pesaro, casa ripulita a metà prmeriggio: «Con mia moglie siamo usciti un paio d’ore, i ladri ci hanno devastato l’appartamento»
Pesaro, casa ripulita a metà prmeriggio: «Con mia moglie siamo usciti un paio d’ore, i ladri ci hanno devastato l’appartamento»
di Simonetta Marfoglia
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Giovedì 28 Marzo 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:50

PESARO - Il modus operandi è di quelli consolidati: aspettano che le famiglie escano da casa per entrare e rubare, agendo indisturbati. E anche le reazioni delle vittime, alla vista del passaggio dei ladri, sono simili: rabbia, frustrazione, paura. Ma non ci si abitua mai. «Uno choc mi creda, dove sono passati è stata una devastazione» racconta Franco Rossi che ha subito un furto sabato pomeriggio nella sua casa a Villa Fastiggi, in via Achilli.

«Sono usciti un paio d’ore con mia moglie - continua - erano le 17 e siamo tornati per le 19.15.

Hanno avuto tempo per rovistare in tutta la zona notte, tre camere e i bagni ridotti a uno scempio: cassetti ribaltati, armadi aperti, letti disfatti, i vestiti sparsi ovunque, non si riusciva a camminare. Alla fine quello che patisci non è solo il furto, la sparizione di oggetti di famiglia a cui sei legato da un valore affettivo, ma è la sensazione che ti resta appiccicata: quella per cui qualcuno, uno sconosciuto, ha violato la tua intimità, ha messo le mani nelle tue cose. E’ brutto. Davvero. E ti rimane la paura che ti possa succedere ancora».

Al piano terra

La famiglia Rossi, in pensione, solitamente al pomeriggio si assenta un paio d’ore anche perchè la moglie va a trovare la madre ultranovantenne. Un’abitudine consolidata, tanto da instillare il sospetto che qualcuno possa aver annotato i loro movimenti. «Il paradosso - prosegue il capofamiglia - è che siamo stati all’estero una decina di giorni e non è successo nulla. Poco dopo che siamo tornati abbiamo avuto questa sorpresa sgradita».

L’appartamento finito nel mirino è al piano terra e i ladri hanno avuto gioco facile passando da una portafinestra che è stata forzata con un piede di porco. «Al rientro - puntualizza - ci siamo accorti subito che qualcosa non andava: i cassetti dello scrittoio erano aperti e dalla cristalliera erano spariti gli orologi che conteneva. Confesso che ho avuto paura. Temevo che i ladri fossero ancora in casa: una sensazione bruttissima. Non ci siamo avventurati nel reparto notte. Ho chiamato i carabinieri e ho atteso l’arrivo della pattuglia. Solo dopo conclusa l’ispezione ci siamo fatti coraggio. Avevano rovistato ovunque e sono riusciti a trovare gioielli, ori e anche la fede di mia moglie. Per fortuna non sono riusciti a scoprire la chiave che apriva la cassaforte. Ma le ripeto: non è tanto per il valore di quello che ti rubano, ma per la brutta sensazione che ti lasciano dentro. Adesso abbiamo timore. E non so per quanto andrò avanti». A Villa Fastiggi si ricorda ancora l’esasperazione di un anno fa, l’inverno terribile dei furti seriali con gli animi esacerbati e i residenti che la sera uscivano a sorvegliare le zone. E’ il passato, ma non troppo. Perchè le richieste che erano state avanzate sulla sicurezza, al di là delle buone intenzioni, non si sono concretizzate.

Le richieste

«Avevamo chiesto al Comune telecamere nelle zone sensibili - spiega Luca Pandolfi di Fratelli d’Italia, consigliere di quartiere all’opposizione - più controlli e presenze di pattuglie come deterrente. Vedere dei presidi di sicurezza come la videosorveglianza o anche auto della polizia locale sarebbe già un segnale.- Ma siamo ancora qua ad allungare l’elenco delle case svaligiate».

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