Infermieri italiani in Norvegia, il caso di Giulia e Michele: «Stipendio di 4mila euro e voli gratis per tornare a casa»

Due giovani italiani hanno lasciato l'Italia per lavorare come infermieri in Norvegia con ottimi stipendi e benefit impensabili nel nostro paese

Infermieri italiani in Norvegia, il caso di Giulia e Michele: «Stipendio di 4mila euro e voli gratis per tornare a casa»
Infermieri italiani in Norvegia, il caso di Giulia e Michele: «Stipendio di 4mila euro e voli gratis per tornare a casa»
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Lunedì 27 Novembre 2023, 19:20

Infermieri italiani in fuga in Norvegia. Lei ha 32 anni, lui 28 ed entrambi hanno deciso di svolgere la loro professione, l'infermiere, in Norvegia, per due ragioni: economiche e contrattuali. Giulia Cellini di Ferrara e Michele Calvisi, di Sassari, sono da alcuni mesi nel paese scandinavo dove il loro lavoro è ricompensato con 4 mila euro al mese di stipendio ed il rispetto per un lavoro socialmente nobile, racconta il Corriere della Sera.

 

Via dall'Italia

Entrambi giovani e laureati in scienze infermieristiche, dopo qualche esperienza lavorativa in Italia hanno fatto i bagagli per volare, non lontano, ma certamente in una terra non proprio facile, almeno dal punto di vista climatico.  Gli ultimi annunci di lavoro offrono contratti da sogno a chi vuole trasferirsi, subito a tempo indeterminato, stipendi base doppi rispetto all’Italia, con mille bonus e benefit. 

La storia di Giulia e Michele

«L’agenzia mi ha pagato il volo e mi ha assunta subito a tempo indeterminato. Gli inizi non sono stati facili, soprattutto per la lingua. Prima di trasferirmi, mi hanno fatto frequentare gratuitamente un corso intensivo di norvegese. Ma per quanto avevi le basi, dalla teoria alla pratica è stato un casino. Infatti all’inizio mi hanno utilizzata come Oss, con meno responsabilità» racconta Giulia che lavora 160 ore mensili, per 27,40 euro l’ora, un totale di 5700 euro lordi e 3380 euro netti, senza contare straordinari e notti. E per chi lavora d'estate, da giugno ad agosto c'è anche un bonus di 250 euro a settimana. 

Ben pagati

«A livello professionale, qui c’è molto rispetto per la figura dell’infermiere, al contrario di quanto accade in Italia.

Senza contare il lato economico: da quando sono qui spendo pochissimo e ho messo da parte una cifra enorme per me, 50 mila euro» racconta Giulia che quando torna in Italia, ha anche il biglietto del volo pagato. Anche per Michele la situazione è rosea. «Dal 2020 al 2021 c’è stato il Covid e io appena laureato sono stato catapultato nel reparto infettivi dell’ospedale di Cagliari. Ho vissuto tutto il caos di quei tempi, i turni massacranti, lo stress. Ho cercato una via d’uscita proprio in Norvegia». E ancora. «L’offerta mi ha convinto subito: contratto a tempo indeterminato, alloggio gratuito, bollette pagate, bonus di 1000 euro annuali per i voli, e l’auto in uso (con rimborso del carburante) per gli spostamenti da una struttura all’altra».

 

Mai più

Sì, ma l'Italia è un'altra cosa. C'è il sole tutto l'anno ed il mare. Eppure di tornare l'infermiere sardo non ne ha proprio voglia. «Non ci penso nemmeno. Molti mi dicono: sì però lì fa freddo ed è sempre buio. Io rispondo che qui si vive benissimo, ho tanti amici e le condizioni di lavoro sono eccezionali. Consiglio a tutti i giovani di fare questa esperienza».

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