Castel di Lama, mastelli bocciati e sì ai cassonetti, il sindaco spiega il nuovo metodo del porta a porta

La Picenambiente in azione
La Picenambiente in azione
di Martina Oddi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Aprile 2023, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 12:49

CASTEL DI LAMA - «L’Idea è nata da ciò che è stato realizzato nei comuni del Piceno in fatto di raccolta differenziata. In molti di essi è stato adottato il mastello, con un calendario che su 3 giorni su 7 prevede l’esposizione dei cassonetti per materiale e la relativa raccolta di Picena Ambiente

Il metodo

Il mastello è provvisto di un chip, che era stato previsto inizialmente per monitorare il corretto conferimento, non ha avuto nessuna applicazione.

E gli sconti promessi teoricamente ai cittadini virtuosi non hanno avuto alcun seguito. Se poi gli addetti della ditta dedita alla raccolta dei rifiuti dovessero preoccuparsi anche della rilevazione del cip impiegherebbero tempi biblici per svolgere il loro lavoro». Da questa riflessione del sindaco Mauro Bochicchio è partita la rivoluzione dei rifiuti adottata nel comune di Castel di Lama. «Il sistema prevede il conferimento nel cassonetto, nei giorni previsti e nei luoghi adibiti 3 volte a settimana dell’umido, a cui di volta in volta secondo le indicazioni si possono associare plastica, carta e indifferenziato.

Cassonetto che pero è collegato via bluetooth con una antenna che rileva e memorizza i dati. Con una semplice foto del sacco di rifiuti conferito si registra il corretto conferimento e dalla successiva verifica dei dati si applica uno sconto ai cittadini virtuosi”. E chi non dovesse riuscire a farlo per poca dimestichezza con la tecnologia? «Non ci saranno comunque multe, è un sistema pensato per incentivare il cittadino non per penalizzarlo. E comunque alla storia degli anziani e di coloro che non sanno adeguarsi alle innovazioni credo poco: anche la lavatrice 50 anni fa era una novità e poi si sono adeguati tutti». Continua Bochicchio: «Siamo un comune virtuoso in cui i dati della differenziata si assestano al 73% di raccolta nonostante il sistema sia poco spinto.

Ciò dimostra che se si instaura un cambiamento culturale tutti si adeguano, anche ricorrendo ad idee dal costo contenuto come è questa rispetto, ad esempio, alle isole ecologiche, senza dover ricorrere necessariamente ad un sistema complesso come quello di Spinetoli». Nonostante la primavera non sono tutte rose. La situazione della vasca 7 preoccupa molto il primo cittadino, che però conserva un cauto ottimismo: «Attualmente è stata bocciata la sospensiva dell’autorizzazione dei lavori, ora possono continuare l’opera sapendo però che il Tar può bloccarli a lavori fatti. Non ci illudiamo che sarà una lotta semplice ma è giusto provarci, ricordando che Relluce non è una vasca di ambito ma solo un modo di Ascoli servizi per lucrare sui rifiuti urbani».


«Poi il ricorso al suo utilizzo - chiude - è stato causato dall’emergenza ma è senz’altro distorto. Ricordo infine che il piano di Ambito ha bocciato tutte le soluzioni proposte perché non ci sono stati indicati siti adeguati».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA