SAN BENEDETTO Ruote, sellini, ma anche catene e tutto ciò che può essere asportato rapidamente. In giro per la città si notano tante biciclette “smembrate”. Sono i resti di continui furti, utili anche a rifornire il mercato illegale dei pezzi di ricambio. Intanto, i vigili urbani continuano a monitorare la sosta selvaggia delle due-ruote. Nuove rimozioni si registrano in centro, ma il problema è sempre evidente e riguarda tutta San Benedetto.
Il metodo
Tornando alle razzie: non è un mistero e non è cosa recente che la Riviera delle Palme sia “terreno di caccia” per ladri e ricettatori di bici. Sia mezzi interi, che singoli pezzi. Un giro d’affari illegali che, stando agli addetti ai lavori, avrebbe dimensioni internazionali: «Probabilmente la tua bici sarà già in viaggio verso la Romania» si era sentito dire, tempo fa, un residente del centro presentatosi al commissariato di polizia per sporgere denuncia di furto della propria due-ruote. Intanto, come accennato all’inizio, la polizia municipale prosegue nella sua opera di rimozione dei mezzi posteggiati irregolarmente. Cinque rimozioni hanno interessato il cuore urbano.
L’azione
Un’azione, quest’ultima, che non sempre coglie nel segno. Infatti, non è insolito vedere biciclette attaccate ai lampioni che sorreggono proprio il cartello che scoraggia di lasciare lì il mezzo.