San Benedetto, pescatori in rivolta
«Niente rimborsi per il fermo pesca»

Acque agitate al porto
Acque agitate al porto
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Martedì 4 Aprile 2017, 09:53
SAN BENEDETTO - Da due anni senza prendere un soldo per il fermo pesca. Ed ora è in arrivo un nuovo provvedimento carico di tagli. Sono sul piede di guerra I marittimi sambenedettesi che, quest’anno, tornano a minacciare il boicottaggio del provvedimento che, tra agosto e settembre, impone lo stop alle attività dei pescherecci. Le sessanta imbarcazioni del porto sambenedettese che dovrebbero fermarsi, accusano infatti ritardi di due anni nei pagamenti della maggior parte dei contributi garantiti dallo Stato per il fermo biologico. 
All’appello mancano infatti sia il 2015 che il 2016 e le prospettive per il futuro sembrano essere tutt’altro che rosee. Insieme ai ritardi, c’è anche la volontà del Governo di tagliare praticamente quasi tutti I fondi che, da trent’anni, cioè da quando il fermo pesca viene attuato in Italia, vengono garantiti. Il ministero delle Politiche agricole, avrebbe annunciato la volontà di eliminare sia la cassa integrazione in deroga per gli imbarcati che i contributi per le società armatrici. In pratica arriverebbero agli operatori soltanto i rimborsi per le barche. Varrebbe a dire meno di un terzo di quanto arrivato fino ad oggi. «Praticamente ci chiedono di fermarci - sostiene il presidente dell’associazione Nati in Adriatico Pietro Ricci - per il nulla. Come facciamo a stare un mese e più senza lavorare e senza prendere un soldo?». Dei provvedimenti di stop alla pesca e che sono stati effettuati in questi ultimi due anni, è arrivata soltanto una minima parte dei contributi. Ad oggi sono stati pagati soltanto i marittimi imbarcati, mancano invece per quanto riguarda il 2015, sia i fondi per le imbarcazioni che quelli per le società armatrici. 
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