Marche, la pesca riprende con calma: i costi spaventano più del granchio blu

Ripartenze graduale: le marinerie del centronord hanno in acqua dopo 43 giorni di fermo

Marche, si pesca con calma: i costi spaventano più del granchio blu
Marche, si pesca con calma: i costi spaventano più del granchio blu
di Véronique Angeletti
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Martedì 12 Settembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 15:10

ANCONA Sono ancora pochi nel nostro tratto di mare Adriatico ma fanno comunque paura all’economia del mare i granchi blu pescati ieri al largo delle Marche. Non certo l’invasione che si sta registrando da mesi nell’Alto Adriatico, che ha indotto regioni come il Veneto o l’Emilia Romagna a chiedere al Governo lo stato di calamità naturale per l’invasione di questa specie aliena di crostaceo divoratrice di molluschi come cozze e vongole.

 


Da noi, almeno per ora, di granchi blu se ne pescano quattro, cinque, a volte solo sei esemplari a barca, al di là delle sei miglia e più di tutto al Nord del Monte Conero. Lo riferiscono i pescatori tornati al mare dopo 43 giorni di fermo pesca. Era dallo scorso 29 luglio che la maggior parte delle marinerie marchigiane erano in banchina. Quelle da Porto San Giorgio in giù rimarranno ferme fino al 24 settembre (lo stop è iniziato solo il 19 agosto).

 
Ritmo ridotto


La ripresa sì ma con il freno tirato, perché si pesca con un ritmo diverso. Per le prossime dieci settimane, divieto di calare le reti entro le prime sei miglia e di lavorare più di 4 giornate o oltre il tetto massimo di 60 ore. Eppure, sono giornate importanti per la Blue Economy. Si verifica se il fermo biologico ha giovato al mare; consente alle pescherie e alla ristorazione di lavorare con il pesce nostrano e fresco di giornata e, di controllare gli effetti del cambiamento climatico.

Ossia di piantonare il vorace e prolifico granchio blu. Ieri, per il Leviathan la barca di Apollinare Lazzari e di suo figlio Salvatore è stata una discreta giornata. «Solo sei granchi blu, a riprova che non sono tanti, ma molte sogliole, triglie, gamberi e mazzancolle». 


Alle foci dei fiumi


Considerano normale che non trovano la specie aliena nelle loro reti. «Lo si pesca di solito alle foci dei fiumi dove trovano più da cibarsi». Ma sono più preoccupati dalle quotazioni commerciali e dai costi. Ci vogliono 30-35mila euro di carburante al mese per andare al largo. Intanto, ieri, al kg, le sogliole all’ingrosso ad Ancona erano quotate da 10 a 20 euro; le triglie a 4 euro e le mazzancolle a 10».


Due euro al kg


E il granchio blu? «Non supera i 2 euro al kg - rispondono - la domanda rimane molto debole». Mentre nelle sue reti, Francesco Caldaroni, al largo di Civitanova Mare, ha trovato tante triglie. «Troviamo abbondanza di pesce di poco valore - fa notare - ma non riusciamo a ritrovare quello che c’era nel mare prima del fermo». Nel tratto pesarese, a Fano, c’è stata una pesca felice di mazzancolle e qualche granchio blu. «Quantitativi molto limitati - conferma il responsabile pesca di Coldiretti e coordinatore del gruppo Pesca Fano Tonino Giardini - ma non per quello abbassiamo la guardia. Non averli oltre sei miglia - spiega - non significa che non sono presenti vicino alla costa dove trovano uova di pesce piccoli, molluschi, cozze di cui sono particolarmente ghiotti».


La riproduzione


Ricorda che il fermo pesca tendenzialmente serve ad aiutare i piccoli a raggiungere la maturità sessuale per riprodursi e consentire agli avannotti che, spesso vivono in branchi, di crescere, acquisire indipendenza e spalmarsi su tutto il mare. «Quindi - riassume - lasciare le barche in banchina e riattivare la pesca con calma evita che, con le reti, si peschi numerosi esemplari con il rischio di dover buttare il pesce pescato poiché troppo piccolo per le aste.
 

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