San Benedetto, il direttore dell’Ast Nicolini: «Semplice sostituire i primari, Di Matteo non aveva ostacoli»

San Benedetto, il direttore dell’Ast Nicolini: «Semplice sostituire i primari, Di Matteo non aveva ostacoli»
San Benedetto, il direttore dell’Ast Nicolini: «Semplice sostituire i primari, Di Matteo non aveva ostacoli»
di Alessandra Clementi
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 07:23

SAN BENEDETTO«Ortopedia non è un’unità operativa in difficoltà. Di Matteo aveva tutte le condizioni per lavorare bene. Senza dimenticare che i primari sono le figure più facili da sostituire». Così il direttore dell’Ast di Ascoli Nicoletta Natalini all’indomani delle dimissioni del primario di Ortopedia Remo Di Matteo, che hanno avuto l’impatto di uno tsunami.

L’appello

Ha lasciato attoniti la notizia dell’addio di Remo Di Matteo al Madonna del Soccorso, nessuno se lo aspettava e per ora si sa solo che sarebbe legato a motivi personali. «Ho appreso delle dimissioni martedì mattina - spiega la direttrice Natalini - quando un bravo professionista se ne va dispiace sempre.

Nella lettera si parla di motivi personali. Ogni volta che un medico se ne va sembra che sia colpa della struttura, ma non è così. C’erano tutte le condizioni per lavorare bene. Voglio tranquillizzare i pazienti che le attività chirurgiche e le varie prestazioni dell’Ortopedia saranno comunque garantite».

Sul fronte della Regione il consigliere regionale Andrea Assenti lancia un vero e proprio appello: «Di Matteo sappia che non è solo. Cerchiamo di trovare una soluzione insieme. San Benedetto non può perdere una professionalità come la sua. Mi rendo disponibile per un incontro». «La notizia delle dimissioni del dottor Di Matteo fa suonare l’ennesimo campanello di allarme sul nostro ospedale- affermano i consiglieri del centrosinistra Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri - Non conosciamo chiaramente i motivi di questa scelta, ma possiamo prevedere le conseguenze negative che avrà sull’offerta sanitaria del nostro territorio, che perde un eccellente professionista per il quale in questi anni poco è stato fatto per metterlo nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi».

L’urgenza

«E’ urgente - concludono - provare a capire con lo stesso Di Matteo se queste dimissioni sono revocabili e fare di tutto per scongiurare la sua uscita, poi è indispensabile convocare un nuovo consiglio comunale aperto alla presenza del presidente Acquaroli oltre alla direttrice Natalini. In caso contrario valutare altre forme di protesta. Non c’è più tempo da perdere».

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