SAN BENEDETTO - Nuove declinazioni di un vecchio problema. La recente assemblea pubblica del Comitato di quartiere Albula Centro ha evidenziato diversi disagi causati dalla sosta selvaggia dei monopattini. Difficoltà soprattutto per anziani o disabili che si trovano questi mezzi lasciati di traverso sui marciapiedi.
A placare gli animi è intervenuto il vicesindaco Antonio Capriotti.
I numeri
«Soltanto dall’1 al 14 agosto, a San Benedetto sono stati registrati 8.720 noleggi per 17.376 km percorsi». Per fare un esempio pratico: sono i chilometri della lunghissima tratta aerea intercontinentale che collega Londra e Sydney. «Un numero enorme - ha sottolineato ancora Capriotti -. Molti di questi chilometri sarebbero sicuramente stati percorsi o in automobile o in scoter, contribuendo così a ingolfare il traffico urbano e ad aumentare lo smog. Quando si parla di monopattini, non si può non tener conto anche di questo aspetto positivo».
La sosta selvaggia
Come accennato all’inizio, quella dei monopattini è solo una piccola fetta della grande torta chiamata “sosta selvaggia”. In Riviera, sono coinvolti praticamente tutti i mezzi, con o senza motore. Molte criticità arrivano sempre dalle bici. Nel corso delle ultime settimane, la polizia municipale ha effettuato diverse rimozioni, sia sul lungomare che in centro. Sul lungomare, in particolare, è stato rimosso uno “scheletro” di una bici. Evidentemente, il mezzo era rimasto fermo così a lungo (attaccato ad un punto-luce) da ingolosire qualche ladro, che ha portato via entrambe le ruote. Ricordiamo che è tutt’ora in vigore il “Regolamento per la gestione degli oggetti abbandonati e rinvenuti” che ha un’appendice tutta dedicata alle bici. In particolare, l’atto vieta di attaccarle su: monumenti, arredi urbani, fioriere, pali della luce o della segnaletica, alberi e arbusti. Il regolamento prevede la rimozione dei mezzi anche quando siano posteggiati in modo tale da non garantire almeno 1 metro e 50 cm di spazio per il passaggio dei pedoni. Sanzioni pure alle biciclette ferme nelle rastrelliere pubbliche oltre i 7 giorni. Previste multe fino a 150 euro.