San Benedetto, l'ira dei balneari per gli ombrelloni in spiaggia: braccio di ferro con il Comune, pronti i ricorsi

San Benedetto, «che confusione nei moduli del Comune, non vogliono dare chiarimenti». Ombrelloni, l'ira dei balneari
San Benedetto, «che confusione nei moduli del Comune, non vogliono dare chiarimenti». Ombrelloni, l'ira dei balneari
di Emidio Lattanzi
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 04:15

SAN BENEDETTO - La vicenda dell’estensione della spiaggia per il posizionamento degli ombrelloni cotinua a tenere banco tanto che l’Itb Italia sta predisponendo un modulo di richiesta di ampliamento differente da quanto pubblicato on line dal Comune di San Benedetto nei giorni scorsi. 

 

«Il tutto si rende necessario alla luce delle difficoltà interpretative di quanto predisposto dal Comune e dal rifiuto dell’amministrazione di organizzare un ulteriore incontro informativo, dopo che il precedente è stato bruscamente interrotto dagli esponenti comunali non consentendo i chiarimenti necessari», afferma Giuseppe Ricci, presidente dell’Imprenditori Turistici Balneari. 

La confusione «I tecnici degli Uffici Comunali hanno preparato due modelli, A e B: il primo per richiedere l’espansione della superficie senza bisogno di realizzare strutture e volumetrie, il secondo per chi necessiterebbe di realizzarle. Per entrambi i moduli, però, l’autodichiarazione da firmare contiene gli stessi, identici punti, e in particolare uno che si presta a differenti interpretazioni, e nello specifico ci si riferisce alla dichiarazione in cui si precisa “che permane, anche a seguito della modifica, la conformità delle opere e degli usi prospettati rispetto agli strumenti urbanistici approvati, ai regolamenti vigenti e alle norme di settore”. Essendo i moduli identici, ci si chiede quale sia la differenza tra l’uno e l’altro, e quale sia l’interpretazione esatta». 

L’associazione spiega: «Nessun imprenditore balneare sta richiedendo, per l’ampliamento dell’area della posa ombrelloni, la realizzazione di “opere”. Dunque non vi è alcuna alterazione dello stato dei manufatti, i quali sono stati realizzati in conformità con gli strumenti urbanistici in vigore all’epoca della loro realizzazione. Chiedere che tali opere siano conformi al Piano di Spiaggia 2010, significa costringere i balneari o a non sottoscrivere il modulo, o dichiarare il falso, in quanto renderebbe necessario adeguare le strutture a servizi che non sono vincolati unicamente alla superficie della spiaggia ma alla realizzazione/ampliamento/demolizione di superfici/volumetrie. Se invece l’amministrazione comunale intende affermare, con quella ambigua espressione, che chi ha ottenuto autorizzazioni conformi agli strumenti urbanistici in vigore al momento della loro realizzazione (prima del 2010) abbia comunque la “conformità” prevista nell’autodichiarazione, allora è necessario che questa opzione sia esplicitata in maniera chiara e in un documento scritto». 

«Nel caso che il chiarimento richiesto non arrivi, i balneari sambenedettesi presenteranno il modulo predisposto dall’Itb Italia, e in caso di diniego sono pronti a denunciare l’autorità comunale per danno erariale conseguente al mancato incasso del canone demaniale per l’area in questione. Si ricorda inoltre che i concessionari sono di fatto obbligati alla posa degli ombrelloni fino a 5 metri dalla battigia: per garantire l’accessibilità al mare a tutti, per la gestione dei mezzi di soccorso, per la pulizia di tutto l’arenile. Nel caso in cui sia impedita questa estensione o sia vincolata ad un adeguamento al Piano di Spiaggia corrente senza averne sviluppato le volumetrie previste, l’Amministrazione Comunale dovrà chiarire fin da subito il tipo di destino dell’area, cosa che non è avvenuta la scorsa estate, chi si occuperà della pulizia e dell’accesso alla battigia.

Pertanto, gli aderenti all’Itb Italia si riservano anche in questo caso di presentare ricorsi nei confronti dell’ente».

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