E' stato il cuore della sinistra in Riviera: chiusa la sede Pd di Porto d’Ascoli. Ecco le reazioni tra rabbia e polemiche

E' stato il cuore della sinistra in Riviera: chiusa la sede Pd di Porto d’Ascoli. Ecco le reazioni tra rabbia e polemiche
E' stato il cuore della sinistra in Riviera: chiusa la sede Pd di Porto d’Ascoli. Ecco le reazioni tra rabbia e polemiche
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Domenica 18 Luglio 2021, 09:27

SAN BENEDETTO -  Chiude la storica sede del Pd di via Damiano Chiesa a Porto d’Ascoli. Le sede, che ha visto passare il vecchio Pci sambenedettese dall’onorevole Pietro Paolo Menzietti, a Elvezio Morganti, passando per Vincenzo Perazzoli, Peppe Quinzi, Luciano Sgolastra fino a Paolo Perazzoli e Giovanni Gaspari, abbassa per sempre le saracinesche. Insorge oggi una parte del Pd che vede in questa chiusura la crisi che starebbe attraversando lo stesso partito. 


La sede di via Damiano Chiesa, dove si riuniva fino a ieri il Circolo sud del Pd, era stata aperta negli anni ottanta e venne intitolata all’ex sindaco Primo Gregori. Prima di via Damiano Chiesa la sede di Porto d’Ascoli era stata in via Carso e successivamente in via Oberdan. Erano gli anni in cui il Pci a San Benedetto contava più di 2mila tessere attingendo soprattutto dalla classe operaia impiegata nei magazzini della Surgela, dell’ortofrutta Bollettini, della Florentia. Basti pensare che solo la Federazione italiana giovani comunisti a Porto d’Ascoli contava 100 iscritti, 500 erano i tesserati Pci e c’era una sede “Rodari” solo per il quartiere Agraria, mentre in tutta San Benedetto gli iscritti erano circa 2mila con ben 5 sedi. 

«A pochi mesi dalle elezioni comunali – tuona Nicola Rosetti iscritto del Circolo di Porto d’Ascoli – apprendo con molto dispiacere della chiusura della sezione del Pd di Porto d’Ascoli “Primo Gregori”. Un pezzo della nostra città e della storia del nostro partito che se ne va. In quella sezione, quando era viva, si sono tenute interminabili discussioni politiche riguardanti il futuro di San Benedetto. Tutti i sindaci e parlamentari locali della sinistra si sono formati tra quelle mura. È la dimostrazione di un fallimento totale del segretario comunale Claudio Benigni. Un segretario che invece di risolvere i problemi, preferisce chiudere dimostrando tutta l’inadeguatezza nel ricoprire il ruolo da coordinatore. Proprio in questo momento in cui le sedi vanno aperte, trovandoci alla vigilia delle comunali. Basti pensare che a Porto d’Ascoli in questi giorni sono state inaugurate ben tre sezioni del centrodestra. Adesso non potranno imputare la colpa di questa chiusura ai segretari precedenti perché noi abbiamo lasciato un partito sano e con quasi 500 tesserati». 

Intanto nel centrosinistra si tenta ancora di rincollare i cocci.

L’ultimo tentativo è di Miranda che sta elaborando una lettera in cui chiederà ai candidati Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci un passo indietro a favore di un terzo nome che potrebbe essere quello di Fernando Palestini e in seconda tornata quello di Flavia Mandrelli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA