San Benedetto, bagnini superstar
Nessun decesso sulle spiagge

San Benedetto, bagnini superstar Nessun decesso sulle spiagge
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Martedì 8 Settembre 2015, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 07:58
SAN BENEDETTO - Zero decessi, boom di bambini smarriti e ritrovati, un quotidiano lavoro di assistenza ai bagnanti. Ecco, in pillole, il bilancio della stagione 2015 stilato da Luca Buttafoco, presidente della cooperativa che si occupa del servizio di salvamento a mare lungo la Riviera delle palme.

Servizio che si è interrotto domenica scorsa, tranne per Cupra, dove i baywatch saranno operativi anche questo fine settimana.

Comunque sia, il clou dell’estate è passato e si possono tirare le somme. E sono somme che tratteggiano una stagione record anche per gli operatori in canottiera rossa. Il primo dato positivo è l’assenza di malori o incidenti fatali. Tutto questo, nonostante il clima costantemente torrido e l’arenile affollatissimo.

“Era dal 2001 che non registravamo una cosa simile e ciò non può che gratificarci - dice Buttafoco -. In certe dinamiche il caso fa la sua parte, ma questo è anche il risultato di un’opera di prevenzione e sensibilizzazione che portiamo avanti da anni e che inizia a dare i suoi frutti”.

Dunque non si sono verificati episodi drammatici, ma ciò non vuol dire che l’estate 2015 sia stata di relax per i bagnini. La media degli interventi è stata di almeno uno al giorno. Ad essere soccorsi soprattutto gli anziani, con tante operazioni portate a termine proprio sulla riva, entro il limite delle “acque sicure”. Si va dal bagnante leggermente affaticato che chiede un sostegno per tornare a terra, al nuotatore con i crampi, fino al colpo di calore o al vero e proprio malore.

Qui si entra nell’ambito delle situazioni più serie, che hanno richiesto l’intervento del 118. Stando ai dati forniti dai bagnini, se ne sono contate circa trenta (sostanzialmente come lo scorso anno) di cui cinque particolarmente gravi.

L’estate 2015 passerà alla storia per la gran quantità di bambini smarriti: situazioni potenzialmente molto pericolose, tutte concluse nel migliore dei modi anche grazie alle pronte ricerche messe in campo dai guarda-spiagge, tutti in stretto contatto tra loro grazie alle ricetrasmittenti. “Mai ricordati così tanti casi di smarrimenti” dice Cristiano Gasparretti, coordinatore lungo la costa di Grottammare, il quale - insieme con Gianluigi Marinangeli su San Benedetto e Stefano Buttafoco su Cupra - è ai vertici di un’organizzazione che ha messo all’opera circa 130 baywatch. Un’opera svolta sotto lo stretto coordinamento della Capitaneria di porto: “La catena dell’assistenza-soccorso in spiaggia funziona bene perché tutti gli anelli che la compongono sono strettamente legati tra loro. In quest’ottica il nostro rapporto con l’autorità marittima è essenziale” rimarca Luca Buttafoco, facendo un esempio pratico: “Quando il mare è mosso siamo molto rigidi. Facciamo uscire le persone dall’acqua e abbiamo le credenziali per poterlo fare perché la Capitaneria sposa in pieno una linea di forte prevenzione che si sta dimostrando vincente”.
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