Pennello sull’Albula, tuffi proibiti. Il presidente dei baywatch: «Prima o poi ci scappa la tragedia»

Pennello sull’Albula, tuffi proibiti. Il presidente dei baywatch: «Prima o poi ci scappa la tragedia»
Pennello sull’Albula, tuffi proibiti. Il presidente dei baywatch: «Prima o poi ci scappa la tragedia»
di Marco Braccetti
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Giovedì 1 Giugno 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 10:37
SAN BENEDETTO Più di diecimila euro per pali e corde, necessari a delimitare i confini delle spiagge libere. In vista della nuova stagione balneare, il Comune investe sull’arenile. Ma resta il nodo del Pennello sull’Albula. Parliamo di una scogliera realizzata nel 2016 su cui già da tempo vige un divieto d’accesso, attualmente segnalato da una semplice cartellonistica. Proibizione che viene ignorata sistematicamente da troppe persone, soprattutto durante la bella stagione.  


I confini


Ma procediamo con ordine, passando in rassegna la recente spesa municipale. Alla cooperativa sociale Nuove Prospettive di Villa Sant’Antonio è stato affidato il compito di posizionare un totale di circa 450 pali, insieme a 4,5 chilometri di corda in nylon, sulle 43 spiagge libere del litorale cittadino. Più tre tabelloni con le informazioni sulla Bandiera Blu. Tutto ciò entro il mese di giugno e per una spesa complessiva di 10.945 euro. Se, da un lato, si delimitano le spiagge libere, dall’altro si lascia a briglie sciolte una zona molto critica: il Pennello. «Quel particolare punto della spiaggia ci crea sempre particolare apprensione - afferma Luca Buttafoco: presidente delle cooperative che curano il servizio di salvamento a mare -. Ne abbiamo più volte segnalato le criticità e, in vista della nuova stagione balneare, torno pubblicamente a chiedere che vengano prese delle misure drastiche per impedire alle persone di accedere a quella scogliera». 


Le segnalazioni


Sono anni che il problema viene evidenziato, a più livelli. Nell’aprile del 2021, era intervenuta la Guardia costiera. Un atto ufficiale, firmato dall’allora comandante Marco Mancini richiamava «il Comune di San Benedetto del Tronto, competente alla gestione del pubblico demanio marittimo ad uso turistico-ricreativo, su cui ricade il pennello» e, oltre ai cartelli di divieto, chiedeva «l’apposizione di ogni altro apprestamento fisico interdittivo ritenuto utile, a mare e a terra, per impedirne l’accesso». Raccomandazioni che non hanno mai trovato applicazione pratica. «D’estate - rimarca ancora Buttafoco - quegli scogli vengono spesso utilizzati per tuffarsi e la cosa è molto pericolosa. Certo, c’è un divieto di balneazione intorno al pennello. I nostri operatori ce la mettono tutta per farlo rispettare ma non è così facile». Anche perché, va detto, i baywatch non sono h24 sulla riva. «La mia esperienza - conclude il leader dei baywatch - mi fa fare una fosca previsione. Se non si assumeranno delle misure drastiche, prima o poi in quel punto succederà qualcosa di drammatico. Prego Dio di essere smentito, ma occorre che chi di dovere intervenga, magari erigendo delle cancellate fisse». Un appello che si spera possa essere recepito dall’amministrazione comunale.

 

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