SAN BENEDETTO - L’imprevisto che non ti aspetti e che, stando alle memorie storiche del porto, non era mai accaduto è arrivato quindici minuti prima che le danze iniziassero. Alle 3 e mezza di ieri mattina, quando tutto era pronto per iniziare le operazioni della prima asta settimanale, il server che funge da collegamento tra la sala dell’asta e il software gestionale per la registrazione dei dati, ha smesso di funzionare.
Le speranze
Inizialmente si era pensato di poter risolvere in pochi minuti la cosa ma così non è stato tanto che è salita anche la tensione, soprattutto tra chi doveva far partire i camion verso i mercati del pesce del Nord Italia. Pesce che però, fino alle 5 del mattino, nessuno ha potuto acquistare. E’ stato infatti soltanto a quell’ora che si è deciso di abbandonare ogni tentativo di far funzionare l’asta (recentemente riqualificata anche sotto il punto di vista software per una spesa totale di circa 300mila euro) e di iniziare a vendere “a voce”, nell’atrio che si trova all’ingresso della sala d’asta e che viene solitamente utilizzato come “parcheggio” delle cassette che devono essere posizionate sui rulli. Tra gli operatori c’è chi l’ha presa con filosofia e chi invece (soprattutto quelli che dovevano far partire i camion verso i mercato di Nord Italia) ha manifestato un notevole disappunto. «Una cosa del genere non è mai accaduta - spiegano - ci sono stati dei ritardi in passato, magari legati a qualche malfunzionamento, ma quello che è successo questa notte non lo ricorda nessuno.
Le scuse
A seguire le varie operazioni e a mantenere i contatti con la ditta, è stata l’assessore Laura Camaioni: «Siamo rammaricati per il disagio creato – ha detto -. Ci siamo subito attivati per porre rimedio al disservizio e in queste ore si sta lavorando per il ripristino e per capire dove sia il problema in modo che non si ripeta. Abbiamo inoltre disposto delle misure compensative così da alleggerire il danno».