Restauro di 132 chiese nella Diocesi di Ascoli, ma adesso servono più risorse negli uffici

Il commissario Castelli: «Ho già parlato con il ministro Sangiuliano Bisogna dotare la Soprintendenza Marche Sud di maggiore personale»

Restauro di 132 chiese nella Diocesi di Ascoli, ma adesso servono più risorse negli uffici
Restauro di 132 chiese nella Diocesi di Ascoli, ma adesso servono più risorse negli uffici
di Luigi Miozzi
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Lunedì 18 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 13:40

ASCOLI Il cambio di passo imposto dalla struttura commissariale nella ricostruzione post sisma ha riguardato anche gli edifici di culto ed in particolare le chiese. Per quanto riguarda quelle della diocesi di Ascoli, sono in tutto 132 gli interventi previsti con un investimento totale di quasi 52,5 milioni di euro. Subito dopo le scosse del 2016 e del 2017, vennero emesse due ordinanze commissariali per procedere alla messa in sicurezza di santuari, chiese e conventi che avevano subito seri danni e avevano imposto lavori nel Piceno su 15 edifici di culto che richiedevano interventi urgenti per un importo totale di poco inferiore ai 2,7 milioni di euro. Era poi proseguita una ricognizione su territorio diocesano che comprende anche una parte dell’Abruzzo dalla quale è emerso un quadro completo delle opere di ricostruzione necessarie.

Lo sforzo

«La ricostruzione delle chiese è un aspetto non secondario - evidenzia il commissario per la ricostruzione, Guido Castelli -.

Il sistema pubblico, proprio riconoscendo questa importanza, ha fatto lo sforzo di consentire alle diocesi di poter essere considerate stazioni appaltanti». Una modalità questa che responsabilizza le diocesi sotto il controllo e il coordinamento della struttura commissariale che svolge un ruolo decisivo. La diocesi di Ascoli, in tal senso, risulta essere stazione appaltante per quanto riguarda gli interventi previsti dall’ordinanza 105 del 2020 che prevede 80 edifici per un totale poco meno di 40 milioni. Di questi, tre interventi hanno raggiunto la fase di collaudo e quindi terminati mentre gli altri sono quasi tutti in fase avanzata: dopo aver individuato i responsabili unici del procedimento, in molti casi è stata affidata la progettazione e per gran parte di essi sono in corso i lavoro. «Per riuscire a far fronte a questa gran mole di lavoro - spiega Castelli - sono state previste risorse per gli uffici tecnici diocesani per poter tutto l’iter, dalla progettazione all’appalto».

L’ordinanza

Poi, c’è una seconda ordinanza, del 2022, con la quale vengono programmati altri 37 interventi per un totale di 10 milioni di euro. In questo caso, l’iter è stato avviato solo per poche chiese con la nomina del Rup. «Per molti edifici di culto è necessaria l’interlocuzione con la Soprintendeza - sottolinea il commissario straordinario - che però deve far fronte anche al problema della dotazione organica. Per questo motivo, sono in contatto con il ministro Sangiuliano per siglare un accordo che consenta alla Soprintendenza di incrementare il personale. Soprattutto per quanto riguarda la Soprintendenza Marche Sud che ha una mole incredibile di pratiche da evadere se si considera che il 64 per cento del cratere sismico riucade sotto la propria competenza». Nel frattempo, la struttura commissariale è impegnata, per quanto riguarda la ricostruzione delle chiese, anche su un altro fronte determinante che è quello del miglioramento della disciplina sull’aumento dei prezzi: «Un fenomeno, questo che ha riguardato anche gli edifici di culto - dice Castelli -. Stiamo lavorando in accordo con la Cei per introdurre un sistema che l’incremento adottato sia quello giustificato e motivato».

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