Omicidio dell’ex pentito di camorra, a Lambru inflitti 14 anni di carcere: la Cassazione conferma la condanna per la morte di Lettieri

Omicidio dell’ex pentito di camorra, a Lambru inflitti 14 anni di carcere
Omicidio dell’ex pentito di camorra, a Lambru inflitti 14 anni di carcere
di Luigi Miozzi
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Martedì 19 Marzo 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:41

ASCOLI I giudici della prima sezione penale della corte di cassazione hanno rigettato il ricorso di Petre Lambru che tramite il suo difensore di fiducia, l'avvocato Umberto Gramenzi, per impugnare la sentenza della corte d'assise d'appello di Ancona che aveva confermato la condanna a 14 anni di reclusione per l'omicidio di Franco Lettieri. La Suprema corte ha pertanto confermato la sentenza di secondo grado che è passata in giudicato. 

Il ricorso

Tra i motivi del ricorso, l'avvocato Gramenzi aveva sostenuto essenzialmente l'assunto che il reato di omicidio commesso è stato più grave di quello che Petre Lambru voleva realmente commettere, ovvero quello di lesioni personali. Pertanto, il difensore aveva sostenuto che sotto il profilo giuridico «se il reato commesso è più grave di quello voluto, la pena è diminuita riguardo al reato meno grave». Non risultava provata, infatti, la consapevolezza di Lambru di partecipare ad una spedizione punitiva insieme con il nipote minorenne e soprattutto del possesso del coltello da parte si quest'ultimo. Tesi difensive che sono state rigettate. Nel prossimi giorni, l'avvocato Gramenzi presenterà istanza al tribunale di sorveglianza affinchè Petre Lambru possa scontare la pena in Romania. Il sessantenne venne arrestato a poche ore di distanza dalla morte dell'ex collaboratore di giustizia, il 15 gennaio del 2021 e, pertanto, tenuto conto della buona condotta dovrà rimanere in carcere per altri dieci anni.

La giustizia italiana, dunque, scrive la parola fine su un tragico fatto di cronaca avvenuto il 15 gennaio di tre anni fa.

Quella sera, intorno alle 22, il 56enne Franco Lettieri, ex collaboratore di giustizia originario di Salerno ma da tempo trasferitosi ad Ascoli, chiama il 112 dicendo di essere stato accoltellato e di trovarsi in via dei Soderini, nel centro di Ascoli. In quell’ultima telefonata, poco prima di morire, Lettieri rivela al carabiniere che gli ha risposto al telefono pure l’identità dell’aggressore, ovvero Petre Lambru. Quando il personale del 118 giunse sul posto, per l’ex pentito di camorra non c’era più nulla da fare, il suo cuore aveva cessato di battere.

Le indagini

Dalle indagini coordinate dalla Procura di Ascoli, era emerso che l'uomo indicato dalla vittima come il suo omicida, insieme con il nipote minorenne, si era incontrato con Lettieri in via delle Stelle, poco distante dall'abitazione dell'ex collaboratore di giustizia. Tra i tre era nata una discussione che era poi degenerata in una aggressione nel corso della quale il 56enne era stato ferito ad una gamba con tre coltellate una delle quali aveva raggiunto l’arteria femorale provocando l’emorragia che ha determinato il decesso.

Nel corso del processo, Petre Lambru ha sempre sostenuto che ad accoltellare Lettieri fosse stato il nipote e che quando erano partiti da casa non sapeva che il minorenne avesse in tasca il coltello. I giudici hanno però sostenuto la sua colpevolezza ritenendolo responsabile di omicidio in concorso con nipote .

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