I lavoratori in apprensione per la fusione Whirlpool-Arcelik: ​«Chiediamo garanzie, ma il Ministero ci ignora»

Il volantinaggio davanti alla Whirlpool
Il volantinaggio davanti alla Whirlpool
di Francesco Massi
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 11:49

COMUNANZA - Vogliono tenere alta l’attenzione sullo stabilimento Whirlpool di Villa Pera i sindacalisti di Cgil-Fiom e Uil-Uilm, sigle organizzatrici dello sciopero nazionale generale di venerdì. Quindi azione di sensibilizzazione, anche tramite volantinaggio all’uscita, dei lavoratori alle problematiche generali derivanti dalla finanziaria del governo, ma soprattutto sulla situazione di incertezza che si vive ormai da tempo nella fabbrica e in tutto il gruppo. 
  

Ciò in attesa che si perfezioni la fusione che vedrà la nascita di una nuova società partecipata solo al 25% dalla Whirlpool e per il 75% in mano al colosso turco degli elettrodomestici Arcelik.

Operazione che ha superato l’ostacolo più temuto, quello dell’Antitrust europeo che ha dato il benestare, mentre a marzo si saprà il verdetto di quello inglese, che ha chiesto un approfondimento sull’operazione. Dunque a Comunanza ieri pomeriggio sit-in davanti allo stabilimento con la presenza dei segretari provinciali di Ascoli dei due sindacati, quello generale della Cgil Barbara Nicolai e della Cgil-Fiom Alessandro Pompei, della Uil-Uilm Raffaele Bartomioli nonché il rappresentante Fiom della rsu di stabilimento Gianni Lanciotti. «Questa fase di passaggio nell’assetto proprietario – dice quest’ultimo – in azienda la stiamo vivendo non proprio bene. Il clima è di attesa e incertezza, quindi c’è preoccupazione, perché non riusciamo ancora ad avere notizie su quella che sarà la nuova politica industriale e sul nostro futuro. Comunque confidiamo che la nuova proprietà continui a scommettere su questo sito, che ha un’importanza di rilievo non solo industriale ma anche sociale, visto che si trova in un territorio con difficoltà di sviluppo economico generale, penalizzato dal lato infrastrutturale, ancora provato dal sisma del 2016 e in continuo spopolamento». 

Chiesta apertura tavolo nazionale di confronto


 
Va all’attacco del governo Bartomioli: «FFin dall’inizio di questa operazione di fusione abbiamo chiesto più volte, l’ultima un mese fa, al Ministero dello Sviluppo economico l’apertura di un tavolo nazionale di confronto tra le parti, affinché il governo si facesse in qualche modo garante del futuro produttivo degli oltre cinquemila lavoratori di Whirlpool in Italia. Purtroppo non abbiamo avuto risposta. Se il ministero non ci convocherà siamo pronti a mobilitarci. Anche la golden power sul settore dell’elettrodomestico posta mesi fa dal ministro Urso è rimasta lettera morta». Diretto il collegamento con le politiche occupazionali e di giusta retribuzione, tra i punti che muovono lo sciopero di venerdì. «In un territorio interno come questo - ribadisce Nicolai – se non si riesce a garantire una strategia di sviluppo che abbia una prospettiva futura e stabile, significa anche abbandonare un’area fondamentale e importante, in cui la popolazione vive già molti disagi». Lo stabilimento di Villa Pera sforna oltre 3mila pezzi al giorno tra lavasciuga e lavatrici. 

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