ASCOLI Era la vigilia di Ferragosto del 2015 quando Carla Benigni, giovane mamma di 36 anni, rimase folgorata mentre stava montando degli addobbi fuori dalla sua abitazione di Castignano in vista della manifestazione Templaria. A distanza di quasi nove anni da quella tragedia, il tribunale ha assolto per sopravvenuta prescrizione tutti i tre imputati: si tratta di Nimes Alesi, proprietaria dell'immobile nelle vicinanze del luogo dell'incidente e oggetto di lavori di ristrutturazione; Roberto Rossetti, titolare dell'impresa edile e l'ingegnere Rolando Mariani in qualità di coordinatore per la realizzazione dei lavori nel cantiere.
Le accuse
Per il Pm Umberto Monti, che ha coordinato le indagini, i tre a vario titolo sarebbero stati responsabili del decesso di Carla Benigni che, secondo la ricostruzione di quanto accaduto fornita dagli inquirenti, nel montare gli addobbi si sarebbe appoggiata ad un discendente pluviale in rame che avrebbe fatto da conduttore della corrente elettrica a causa di alcuni fili che uscivano da una scatola dell’Enel presente nell’immobile che era stato sottoposto a ristrutturazione.
Da qui la forte scarica di corrente che ha causato la morte della trentaseienne madre di due bambini.
Le motivazioni
Bisognerà ora attendere le motivazioni della sentenza ma dalla lettura del dispositivo si potrebbe ipotizzare che, sia al titolare dell'impresa che al tecnico coordinatore del cantiere non sono state contestate le violazioni delle norme sugli infortuni nei luoghi di lavoro.