Ascoli, Simone angelo custode dei top player: è nello staff di Powerset con Dybala

Ascoli, Simone angelo custode dei top player: è nello staff di Powerset con Dybala
Ascoli, Simone angelo custode dei top player: è nello staff di Powerset con Dybala
di Pierfrancesco Simoni
4 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Marzo 2024, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 07:08

ASCOLI C’è il giovane ingegnere ascolano Simone Leonardi nel team della start-up italiana Feel Good Plus, fondata da Federico Genovesi, fisioterapista del Manchester City, che ha elaborato la piattaforma Powerset Pro, attualmente usata da diversi club di Serie A e Premier League, anche che partecipano alla Champions League, per contenere il rischio di infortuni dei calciatori. Un team nel quale figurano l’ex calciatore di Inter, Lazio, Roma e Citizens, Aleksandar Kolarov, e l’attaccante della Roma Paulo Dybala.

Gli obiettivi

Simone illustra la mission: «Il focus del nostro sistema è quello di prevenire gli infortuni degli atleti. Basandoci su una rigorosa revisione della letteratura scientifica da parte del nostro comitato scientifico, unita all’esperienza in primo piano, ci integriamo all’interno della vita sportiva dell’atleta e lo monitoriamo attraverso diversi strumenti come ad esempio sessioni di allenamento tramite Gps, test fisici e questionari, lo studio di precedenti infortuni ed elaboriamo queste complesse informazioni per indicare il rischio di infortunio. Attraverso sezioni specifiche forniamo strumenti per indirizzare l’atleta e suggerire come poter migliorare la situazione. A contorno ci sono tanti altri servizi per l’ecosistema dello sport d’élite come ad esempio la visualizzazione attraverso una mappa 3D degli infortuni, oppure lo schedario di centinaia di esercizi fisici da poter inviare tramite l’app personale all’atleta da remoto oppure la creazione tramite una rigorosa ricerca scientifica di test per monitorare lo status e le performance dell’atleta per poi proseguire con la condivisione degli stessi atleti a professionisti autorizzati in modo che abbiano una visione completa e non più frammentata dello status dello stesso. Attualmente collaboriamo con club di calcio e calcio a 5 ma stiamo avendo discussioni anche con altri sport».

Le mansioni

Simone è un software engineer e quindi si occupa della elaborazione dei dati che vengono immagazzinati. «Cerco di trasformare - rivela - quello che il team di ricerca elabora in codice, ma cerco di metterci oltre che la passione, anche un pizzico di creatività per rappresentare al meglio tutte le anime che compongono Powerset.

In fondo è questo il motivo per il quale mi sono sempre trovato bene. Siamo diverse persone con caratteri e background lavorativi diversi che però cercando di correre verso la stessa metà e ognuno mette il proprio essenziale contributo». Le Marche rivestono un ruolo importante nel lavoro della Feel Good Plus. «Abbiamo dei forti legami con l'Università di Camerino - racconta Simone - e questo ci ha permesso di conoscere e collaborare con diversi docenti e colleghi che ringrazio come ad esempio la dottoressa Elena Pasquali e il professor Andrea Perali. Vorrei anche citare il nostro founder Federico Genovesi che seppur abbia un'esperienza internazionale e sia costantemente alle prese con impegni che lo portano in giro per il mondo ha comunque modo di sostenerti e soprattutto ha sempre fiducia nelle tue idee. Vero leader del team di Powerset. Inoltre, fa parte di Powerset anche il campione Kolarov, che ci ha sostenuto fin dall'inizio. Infine, da poco, e ne siamo felicissimi, si è aggiunto un altro importantissimo componente che è Paulo Dybala».

Il bianconero

Simone, sarebbe felice di poter collaborare con anche con l’Ascoli Calcio. «Fino a questo momento non abbiamo avuto opportunità di incontrarci - spiega - ma per me sarebbe sicuramente emozionante e motivo d'orgoglio poter unire queste due realtà. D'altronde il mio personale sogno è quello di poter riuscire, un giorno, a creare un polo di ricerca e sviluppo della tecnologia dell’informazione nella mia città, Ascoli, perché troppo spesso si sente parlare di persone costrette ad abbandonare la città delle cento torri per motivi lavorativi e nel mio piccolo mi piacerebbe dare un contributo per invertire la rotta. Anzi approfitto e mi permetto di fare un appello ai colleghi di Ascoli e dintorni per avviare una collaborazione, anche solo di intenti e idee, che alla fine sono il vero tesoro di cui disponiamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA