ASCOLI La mancanza di manodopera continua a rappresentare uno dei principali freni per lo sviluppo delle economie locali. La difficoltà di reperimento del personale sta ormai diventando un problema serio, che si scontra con l’opposto desiderio delle imprese di assumere, con evidenti rallentamenti e perdite rilevanti sotto il profilo dello sviluppo.
Sono queste alcune riflessioni della Confartigianato.
Il riferimento stride rispetto all’aumento delle previsioni di assunzione nel trimestre settembre-novembre 2023 che annunciano a Macerata un +2,9%, a Fermo un +2,4% e ad Ascoli Piceno un +0,6%. Una situazione che potrebbe di nuovo rallentare il mercato lavoro, visto che al secondo trimestre 2023 nelle Marche l’occupazione segnava una crescita dell’1,1% su base annua, trainata dal +7,8% delle Costruzioni e dal +2,8% del Manifatturiero. «Dopo la pandemia sono cambiati gli schemi del mondo del lavoro e le aspettative dei lavoratori» affermano Enzo Mengoni e Giorgio Menichelli, presidente e segretario generale di Confartigianato Imprese Macerata. «Siamo in allarme soprattutto per quel che riguarda l’occupazione giovanile, tenendo conto che nel pre-covid l’incidenza dei Neet (giovani che non studiano, non lavorano e non ricercano lavoro e formazione) nella fascia 15-29 anni era pari al 15,4%. Inoltre, tra il 2019 e il 2023 la crisi demografica registra un calo della popolazione tra i 15 e i 34 anni del -4,9% nel Fermano, del -4,8% nell’Ascolano e del -4% nel Maceratese».
Mengoni e Menichelli elencano alcune azioni utili ad avvicinare i giovani alle imprese, invertendo quindi la rotta. Aumentare la qualità degli apprendimenti e le competenze, sfruttando strumenti utili per avvicinare i giovani al lavoro. «C’è un ritardo da parte della preparazione del loro futuro rispetto ad altri Paesi europei». Coordinare i soggetti pubblici e privati che gravitano nel mondo del lavoro (sportelli, servizi informativi e di orientamento, enti di formazione…) per studiare strategie capaci di fare incontrare domanda e offerta. Accorciare il divario che esiste tra formazione scolastica e reali necessità imprenditoriali. Avviare già in età scolastica seri percorsi formativi esperienziali e di affiancamento all’interno delle imprese. Prevenire la dispersione scolastica potenziando le azioni coordinate.