ASCOLI L’incubo di Giovanni d’Antonio ed Edoardo Ferrari in Israele, durato quarantottore è terminato con il lieto fine. I due amici ventisettenni di Ascoli si trovavano in vacanza e sono rimasti bloccati a Tel Aviv dopo l’attacco di Hamas di sabato scorso, ma per fortuna ora sono tornati a casa. Qualche ora prima del caos all’aeroporto di Tel Aviv sono riusciti a salire sul primo volo per Roma; poco dopo un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza è caduto vicino allo scalo internazionale, senza per fortuna provocare feriti o danni, ma con comprensibili scene di panico dato che una colonna di fumo si è alzata nei campi vicini all’aeroporto.
A raccontare la brutta avventura, per fortuna finita bene, è uno dei due ragazzi, Giovanni d’Antonio: «Quel volo per Roma è stato veramente salvifico, perché quella notte l’aeroporto è stato bombardato. Non credo che i missili siano caduti fisicamente, perché vengono tutti schermati e prima che cadano vengono bloccati, pero ci siamo risparmiati una notte di ansia sotto le bombe quindi direi che è andata bene così».
Il volo
Il loro volo previsto per le 14 di domenica 8 ottobre era stato cancellato, ma i due ventisettenni ascolani, compresa la pericolosità della situazione, hanno cercato in tutti i modi un aereo per fuggire da Israele: «Stavamo facendo un tour turistico, quando ci siamo spostati su un ponte che collega Israele alla Giordania, ma la frontiera era chiusa e nessuno ci aveva avvertito.
L'autobus
A Roa hanno preso un autobus diretto a Pescara, e da lì un taxi li ha riportati nella loro Ascoli: «Abbiamo pagato anche per questi servizi abbastanza, però il prezzo di tornare a casa è imparagonabile a tutto. Dormire nel proprio letto e lasciarsi alle spalle i sibili delle bombe non ha prezzo. Per il momento cerco solo di stare tranquillo, essere tornati alla normalità fa ancora strano».