ASCOLI - A seguito delle verifiche a campione effettuate dal personale ispettivo e amministrativo dell’Ispettorato del lavoro di Ascoli, in merito al Decreto Flussi per l’anno 2021-2022, per l’ingresso di lavoratori extracomunitari, i militari del Nucleo investigativo carabinieri Tutela del lavoro e la Squadra mobile della Questura di Ascoli, hanno denunciato tre cittadini di nazionalità bengalese. I reati sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, sostituzione di persona e truffa ai danni dello Stato.
I complessi accertamenti che sono stati svolti dagli ispettori del lavoro e dai militari del Nil, dopo un’attenta e puntuale attività di intelligence, hanno coinvolto molte ditte operanti nelle province di Ascoli e Fermo. Tale attività ha fatto emergere importanti irregolarità che hanno comportato violazioni sia di carattere amministrativo, che di rilevanza penale. Nello specifico sono stati accertati fenomeni di sfruttamento della manodopera, nonché l’impiego di lavoratori “in nero”, senza alcuna tutela di carattere previdenziale ed assicurativo ed anche in materia di salute e sicurezza.
In alcuni casi, infine, anche attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate, è stata accertata nei confronti dei datori di lavoro richiedenti l’assenza dei requisiti reddituali necessari a garantire ai lavoratori un reddito sufficiente al proprio inserimento lavorativo nel nostro Paese e a sostenere gli oneri retributivi, contributivi e fiscali.
Il personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Ascoli ha svolto queste attività di controllo, verifica e accertamento nell’ambito delle procedure gestite dallo Sportello unico per l’immigrazione presso la Prefettura di Ascoli per l’ingresso di lavoratori extracomunitari per lavoro stagionale e non stagionale. I risultati ottenuti sono stati condivisi ed apprezzati dal prefetto Carlo De Rogatis.