«L'opera non è di Alemanno». Il restauro risolve il mistero a metà, ora è caccia all'autore della tavola della Pinacoteca

La presentazione del restauro
La presentazione del restauro
di Marco Vannozzi
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Sabato 22 Ottobre 2022, 03:05

ASCOLI - Il mistero è risolto. O almeno in parte. Torna alla luce, nelle stanze della Pinacoteca di Ascoli Piceno, l’opera Madonna con Bambino tra San Sebastiano e Santa Caterina d’Alessandria. La preziosa tavola, attribuita finora a Pietro Alemanno, in realtà porta la firma di un altro artista, al momento anonimo. Così emerge dai risultati delle indagini diagnostiche e artistiche.

«L’opera non appartiene ad Alemanno. Questa è l’unica certezza – afferma Stefano Papetti, direttore dei musei civici -. Non c’è niente di simile a come dipingeva Alemanno: la tela non ha nulla a che vedere con lui né a livello tecnico né a livello stilistico. L’artista ignoto è invece molto più prossimo a Carlo Crivelli». Papetti rivela inoltre come la stessa mano “crivellesca” sia autrice di un’opera presente ad Offida, nella chiesa di Santa Maria della Rocca. 

La tavola torna così a splendere grazie al sapiente restauro realizzato da Serena Petrelli e Michele Aureli, Adip Conservazione e restauro, con il consistente contributo da parte di Ancos, l’associazione di Confartigianato nazionale che con i fondi del 5xmille riconosce un concreto sostegno ai progetti e alle iniziative di alto valore storico culturale avanzati dai territori. «È per noi motivo di grande soddisfazione: il territorio ha rielaborato questo progetto» spiega la presidente del direttivo ascolano Confartigianato, Natascia Troli. «La tavola restaurata donerà ulteriore prestigio alla nostra città: a breve sarà presentato anche il restauro di una seconda opera, Madonna con il Bambino e Santi Giovanni Battista, Rocco, Sebastiano e Maddalena, di Cola dell’Amatrice, conservata anch’essa in Pinacoteca» aggiunge il sindaco Marco Fioravanti. 

«La bellezza di queste opere deve essere preservata.

Il nostro è un territorio ricco di arte e cultura» sottolinea l’onorevole Giorgia Latini. «La diagnostica approfondisce gli aspetti dell’opera e il restauro ha una funzione rivelatrice – dichiara il soprintendente Marche Sud, Giovanni Issini -. Il nostro dovere è la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale e artistico, ma quando l’input viene dal basso è un segnale importante». 

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