Ascoli, ricostruzione post terremoto a rilento: in 620 ancora senza casa, appena 10 in meno i beneficiari rispetto al 2022

Cantieri per la ricostruzione
Cantieri per la ricostruzione
di Luca Marcolini
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 07:22

ASCOLI - Alla fine, nonostante la scadenza spartiacque dello scorso 6 novembre per capire chi potrà continuare a percepire i Cas, ovvero i Contributi di autonoma sistemazione, non ha fatto altro che riconfermare lo scenario precedente: un anno dopo l’ultimo rinnovo sono ancora 620 le famiglie ascolane che hanno ripresentato la domanda perché ancora in attesa di rientrare nelle abitazioni dichiarate inagibili per i danni subiti nel terremoto del 2016.

Dieci in meno rispetto alle 630 di fine 2022.

E se è vero che per consentire a tutti i beneficiari ancora aventi diritto di riuscire a mantenere il sostegno economico è stato fondamentale il servizio di assistenza dell’Arengo, tra ufficio Cas e Urp che su indicazione del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni hanno fatto i salti mortali per aiutare le famiglie alle prese con la piattaforma telematica, è altrettanto vero che la fotografia dello scenario attuale evidenzia chiaramente come sia ancora lungo e complesso il percorso della ricostruzione in città. Per ben 620 famiglie, con un progetto già presentato per recuperare l’inagibilità dell’appartamento in cui vivevano prima del sisma, dopo oltre 7 anni l’esodo forzato continua. E questo testimonia la complessità nel portare avanti gli interventi di ricostruzione, anche un po’ frenati dall’effetto superbonus che ha condizionato il lavoro di diverse imprese. 

Corsa contro il tempo



La corsa contro il tempo per rinnovare la richiesta del contributo di autonoma sistemazione ha avuto anche un’accelerazione importante soprattutto negli ultimi 10 giorni, quando ancora mancavano all’appello oltre 100 potenziali beneficiari. Ma si è registrato un vero e proprio sprint grazie anche al lavoro importante degli uffici dell’Arengo. «È doveroso un ringraziamento – spiega l’assessore Brugni – a tutti i dipendenti dei nostri uffici Cas e Urp, che sono stati messi a disposizione dei tanti cittadini che avevano difficoltà a presentare la domanda attraverso la specifica piattaforma telematica. In questo modo si è consentito a tutti coloro che si dichiarano ancora aventi diritto al contributo. E già diverse settimane prima sempre i nostri uffici hanno contattato i beneficiari proprio per ricordare loro la scadenza». E da ieri, 7 novembre, sono 10 in meno le famiglie che riceveranno ancora i Cas. 

La riflessione



A chiusura del termine per inoltrare le richieste di rinnovo dei Cas, considerando che ora si effettueranno anche delle verifiche per accertare la presenza di eventuali casi in cui sia decaduto il diritto a ricevere ancora il contributo, c’è sicuramente una riflessione da compiere. E riguarda proprio la tempistica che sembra ancora molto lunga per tantissimi casi. Basti pensare che a un anno di distanza dalla precedente scadenza per i contributi di autonoma sistemazione praticamente tutti i beneficiari, tranne 10 famiglie appunto, sono ancora fuori dalla propria abitazione originaria e in attesa di potervi rientrare. Attesa per progetti che sono stati appena presentati, cantieri da avviare o cantieri già avviati ma con tempi di conclusione che si preannunciano ancora lunghi. Proiettando in avanti proprio i lavori ancora da avviare, c’è da immaginarsi ancora una città invasa dai cantieri post terremoto ancora per anni. 

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