Per affrontare le situazioni di disagio, la Caritas ha promosso percorsi di accompagnamento e inserimento sociale, sviluppando un sistema di attività di sostegno e di accoglienza. Innanzitutto, in occasione del “Rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale” è emerso che il fenomeno dei cosiddetti “working poor” (lavoratori poveri) è in crescita anche nel panorama dei servizi Caritas e se non ben governato, rischia di produrre nei prossimi anni un esercito di pensionati poveri. In particolare ad Ascoli, le richieste di aiuto economico hanno interessato 586 persone con gravi difficoltà finanziarie: 201 con reddito insufficiente, 103 privi di reddito, 15 indebitati, 112 in uno stato di indisponibilità straordinaria, 148 individui in povertà estrema e 17 con protesto.
Disagio psicologico
E ancora, ad Ascoli per quel che riguarda il focus circa il disagio psicologico, 37 è stato il numero delle persone prese in carico. Inoltre, il grido di aiuto ha interessato 53 persone disoccupate, 3 coinvolte nel lavoro nero, 2 licenziati, 2 sottoccupati e 2 precari. Sono state inoltre 198 i bisogni soddisfatti di natura abitativa: 79 a causa di case temporanee, 32 per mancanza totale di un tetto, 49 per via di accoglienza provvisoria, 17 per sfratto, 10 interventi rivolti a chi era privo di residenza anagrafica e 11 per sovraffollamento. Ad indicare la difficoltà in cui vive il territorio sono le necessità alimentari denunciate, con 5.482 carrelli messi a disposizione dall’emporio sociale e attraverso il cibo distribuito dalla Zarepta (24 mila pasti, 18.285 colazioni) oltre ai 1700 accessi ai servizi di igiene personale, alle 1.350 docce fornite e ai 350 lavaggi effettuati con lavatrici.