ASCOLI - Entusiasmo e tenerezza, ammirazione e vicinanza, orgoglio e stima. Sono gli stati d’animo suscitati nei fans, colleghi, concittadini da Giovanni Allevi dopo la notizia, resa nota da Amadeus, circa l’invito rivolto al compositore, musicista e direttore d’orchestra per la sera del 7 febbraio, ad esibirsi sotto i riflettori di Sanremo. Invito accolto.
L’annuncio, fatto dal popolare conduttore e direttore artistico del Festival al Tg1 di lunedì sera, ha creato fibrillazione tra il pubblico che ama e segue da tempo l’artista ascolano, che da circa un anno e mezzo si è allontanato dalle scene in seguito alla scoperta di un mieloma multiplo, che lo ha tenuto sinora sotto terapia presso l’istituto dei Tumori di Milano.
La speranza
La notizia ha rassicurato chi lo ama e lo segue, accendendo la speranza che Allevi possa tornare definitivamente alla vita e alla carriera che affrontava prima della malattia.
Le preoccupazioni
La sua famiglia teme che non possa ancora essere pronto fisicamente a tornare sulle scene, a cominciare dal papà Nazzareno. Giovanni Allevi, che da qualche settimana, ogni mattina all’alba si reca ai Navigli, per recuperare le forze e aggiungere qualche metro al percorso, non ha mai interrotto nel corso dei mesi il filo diretto con il suo pubblico attraverso i social e di conservare la speranza necessaria per guarire e tornare a lavorare.
La scorsa settimana aveva detto, in occasione della festa di Santa Cecilia: «È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci». Nonostante la sofferenza, sinora, lui non ha mai perso la voglia di combattere, di essere da esempio, per permettere con la sua esperienza di far sperare chi vive condizioni analoghe alle sue. E tutti sono convinti che anche sul più prestigioso palcoscenico d’Italia, il maestro Allevi non mancherà di esprimere la forza che lo ha sempre accompagnato, racchiusa in questo messaggio rivolto ai suoi infiniti ammiratori: «Sarò la voce di tanti guerrieri che affrontano la malattia portando in fondo al cuore un forte attaccamento alla vita».