STAFFOLO Stava percorrendo il tratto di Provinciale che da Jesi conduce a Staffolo, quando un cinghiale gli aveva tagliato la strada, centrando la parte anteriore dell’autocarro da lui guidato. Il conducente del mezzo pesante, residente a Cingoli, non aveva fatto in tempo ad evitare l’impatto. L’animale selvatico, dopo lo schianto, si era rialzato per poi accasciarsi nella scarpata a ridosso della carreggiata, trovando la morte. L’incidente risale al 23 novembre del 2017.
La decisione
A quasi sette anni dai fatti, il giudice di pace di Jesi ha condannato la Regione Marche a risarcire il conducente del camion. A lui, assistito dall’avvocato Marco Belli del Foro di Macerata, andranno 3.449,86 euro, oltre al pagamento delle spese legali. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice Alessandra Capecci, che ha dunque avallato la tesi del legale del camionista, secondo cui quella strada dove è avvenuto l’incidente era nota per la presenza degli animali selvatici di passaggio lungo la carreggiata. Nonostante questo, ha sostenuto l’avvocato in udienza, la Regione non aveva preso misure per arginare eventuali pericoli o sinistri stradali.
I fatti
Stando a quanto rilevato all’epoca dagli agenti della Polizia Provinciale, l’animale aveva sbattuto contro la parte anteriore del mezzo, dopo essere sbucato all’improvviso dalla vegetazione al margine della carreggiata. Frenare o evitare l’impatto era stato impossibile per il conducente. Secondo il regolamento dell’ente, sono risarcibili solo i danni materiali al veicolo e sono comunque esclusi dall’indennizzo gli incidenti avvenuti in aree affidate a soggetti diversi dalla Regione Marche.