Follia in strada a Sirolo, uccide un ragazzo a colpi di fiocina. L'ipotesi di reato: omicidio volontario

Klajdi Bitri, la vittima di 23 anni: è stato ucciso per strada con un colpo di fiocina
Klajdi Bitri, la vittima di 23 anni: è stato ucciso per strada con un colpo di fiocina
di Federica Serfilippi
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Lunedì 28 Agosto 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:15

SIROLO - La lite in strada, le botte, poi l’inseguimento a piedi terminato con un colpo di fiocina. Ha preso un 23enne in pieno petto, uccidendolo all’istante. Il velo dell’orrore si è posato ieri pomeriggio su via Cilea, stradina a pochissimi passi dal centro di Sirolo, teatro dell’omicidio dove ha perso la vita Klajdi Bitri, 23enne albanese residente ad Ancona. L’operaio - lavorava per un’azienda dei cantieri navali - è morto dopo aver cercato di difendere un amico, giovane papà, coinvolto in una lite scoppiata alla rotatoria con l’assassino. Quest’ultimo, dopo la violenza con la fiocina, si è dato alla fuga a bordo di una Opel Zafira nera, condotta dalla compagna. 

Omicidio volontario aggravato da futili motivi: l'ipotesi di reato

È scattata la caccia all’uomo, durata quattro ore e terminata con l’arresto del presunto killer, Fatah Melloul, un algerino di 28 anni bloccato a ridosso della spiaggia di Palombina, nel comune di Falconara. Residente nello Jesino, è stato tramortito dai carabinieri con il taser e portato negli uffici della caserma di Osimo, che procede per il delitto. L'ipotesi di reato a carico del giovane è omicidio volontario aggravato dai futili motivi: la scorsa notte è stato sentito dai carabinieri nella caserma di Osimo, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.

All'alba di oggi, lunedì 28 agosto, è stato portato in carcere a Montacuto.

Al momento resta estranea alle indagini la fidanzata, che era con lui a bordo dell'automobile al momento del litigio e quando l'uomo è stato immobilizzato dai carabinieri a Falconara Marittima. 

 


La ricostruzione


La follia è esplosa attorno alle 16.40. Alla rotonda che si trova all’incrocio con via Fonte si è fermata una prima auto. A bordo una famigliola di Ancona: marito, moglie e due bimbi piccoli. Alla guida, una donna di 40 anni. Ha atteso qualche secondo per immettersi. Non conosceva bene la strada. Un ritardo che avrebbe spazientito la vettura che stava dietro, l’Opel Zafira nera. È partito il clacson, qualche parola grossa. Il 28enne algerino è sceso dall’auto. Così ha fatto il marito della 40enne. «Ma cosa vuoi?» ha chiesto all’algerino che borbottava. La risposta sono stati calci e pugni. Ad intervenire in soccorso della vittima sono stati suoi tre amici, a bordo di una berlina Mercedes con targa belga, che seguiva la Opel. Il trio, composto dal 23enne, dal fratello e dal cugino dell’aggredito, sono corsi per salvare il loro amico. Stando a quanto ricostruito, quando il 28enne ha visto il gruppetto che avanzava, ha preso la fiocina dal portabagagli e poi ha rincorso i tre ragazzi. Un centinaio di metri ed è esploso il colpo mortale. Il dardo è arrivato sul petto del 23enne e lo ha ucciso. Il nordafricano ha ripreso la fiocina, è montato in auto ed è fuggito. Come se nulla fosse, sotto gli occhi spauriti degli amici della vittima.


La task force


In via Cilea, da una parte si sono attivati i soccorsi. Inutili per il giovane operaio. Dall’altra è partita la task force dei carabinieri, coordinati dal pm Marco Pucilli, per cercare di catturare l’algerino. La caccia all’uomo è terminata a quattro ore dall’omicidio quando l’algerino è stato individuato sulla spiaggia di Palombina. Fondamentali sono state le testimonianze delle persone che hanno assistito, anche solo in parte, alla follia di via Cilea riuscendo a prendere la targa della vettura, e anche grazie alle telecamere disposte sul territorio, con cui si è riusciti a seguire i movimenti del fuggitivo. 


Il blitz in spiaggia


Il 28enne è stato catturato dopo un maxi dispiegamento di forze. I carabinieri lo hanno preso mentre stava andando in spiaggia, a petto nudo, probabilmente per pescare. Con lui aveva la busta di un discount e la fiocina, forse proprio quella utilizzata per uccidere il 23enne albanese. L’algerino, che vive nello Jesino con la fidanzata, è stato tramortito con il taser, catturato e portato in caserma per essere interrogato dal pm titolare del fascicolo, aperto per omicidio. Al momento del blitz dei militari, con il 28enne c’era la fidanzata, che ora rischia una denuncia per favoreggiamento, essendo stata alla guida della Opel in fuga e cercata in lungo e in largo.

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