Lo shopping di Prada a Senigallia: centro di alta sartoria all’ex Ciare. L'offerta della holding alla Fondazione Rossi

Lo shopping di Prada a Senigallia: centro di alta sartoria all’ex Ciare. L'offerta della holding alla Fondazione Rossi
Lo shopping di Prada a Senigallia: centro di alta sartoria all’ex Ciare. L'offerta della holding alla Fondazione Rossi
di Sabrina Marinelli
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Martedì 5 Marzo 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:38

SENIGALLIA La sede dell’ex Ciare acquistata da Prada che sposterà parte della produzione a Senigallia. La vecchia fabbrica di altoparlanti in Strada di Fontenuovo tornerà operativa ma in una nuova veste. La holding dell’alta moda ha fatto un’offerta alla Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi, che se l’era aggiudicata nel 2021 all’asta, con l’obiettivo di realizzare un campus interdisciplinare per i giovani. 


L’opportunità

«Il nostro progetto era fantastico – spiega Tommaso Rossi, presidente della Fondazione – ma servivano molti soldi per realizzarlo e forse ci avremmo impiegato dieci o vent’anni per metterlo a regime. Quando è arrivata la proposta di Prada ci siamo confrontati e, tenendo conto del fatto che in breve tempo avrebbe dato lavoro a 70, 80 o forse anche più persone, creando un’opportunità subito per il territorio, abbiamo deciso di vendere». Il capannone si trova a monte dell’autostrada, in città. Dista poco dallo svincolo della complanare di via Berardinelli, alle porte del quartiere residenziale del Vivere Verde. «Prada cercava uno spazio in città per aprire un centro di alta sartoria, per portare qui parte della sua produzione – prosegue il presidente Rossi –, così ci ha contattato. I soldi della vendita verranno interamente investiti per aiutare chi ha bisogno perché è questa la missione della nostra Fondazione e non parlo solo dei bambini africani, che aiutiamo da anni, perché abbiamo importanti progetti anche sul territorio.

Penso, ad esempio, al centro diurno che andremo ad aprire a Trecastelli per dare la possibilità a chi ha degli anziani non autosufficienti in casa di poterli portare la mattina e riprenderli finito di lavorare». La Ciare, fondata nel 1947, era stata una storica azienda di altoparlanti e sistemi audio, punto di riferimento per il settore a livello mondiale. Il marchio è stato acquistato nel 2015 da un’azienda emiliana che lo stesso anno aveva deciso di chiudere la fabbrica senigalliese, lasciando a casa 35 famiglie dopo dure battaglie sindacali.

La riattivazione

Adesso nel capannone, che verrà riqualificato, si tornerà a produrre. «Ben vengano questi tipi di investimenti per il territorio e la città – interviene Alan Canestrari, assessore alle Attività produttive -. l’Amministrazione comunale sta trattando le riqualificazioni di aree dismesse ed è aperta a chi vuole investire nel territorio. Il ritorno alla filiera corta è importante, la Regione c’ha investito, lo Stato c’ha investito, e noi potremmo essere territorio fertile per il rientro in Italia di alcune produzioni, puntando sulla qualità del prodotto e della manodopera qualificata che abbiamo». 

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