SENIGALLIA - Non solo l’incendio, l’ex Shalimar è stato preso di mira anche dai vandali. È quanto emerge dall’integrazione della perizia del Ctu, nominato dopo il rogo per valutare lo stato dei beni che oggi andranno all’asta se, nel frattempo, saranno pervenute delle offerte. La nuova stima non ha portato a modificare la cifra richiesta, rimasta di 1.060.502,79 euro di base con un’offerta minima di 795.377,09 euro.
L’ingegnere Mauro Marconi, tornato nell’area dopo l’incendio, ha riscontrato la presenza di atti vandalici ai danni non dell’ex casa padronale, compromessa dalle fiamme, ma della discoteca vera a propria.
L’incuria
Il Ctu parla di «un degrado dovuto a diversi fattori – scrive nell’aggiornamento della perizia – innanzitutto fisiologico dovuto al tempo e all’incuria, che ha interessato soprattutto le aree esterne a causa della maggior esposizione agli agenti atmosferici.
Le indagini
Dal giorno del rogo nessuno, a parte il Ctu, ha avuto accesso all’area sottoposta a sequestro. Ci sono infatti indagini in corso da parte della procura. Nemmeno eventuali acquirenti. C’è per l’ex discoteca Shalimar grande interesse. L’ultima visita, da parte di persone interessate all’acquisto, era stata proprio il giorno prima del rogo.
«In data 29 gennaio l’edificio ex villa padronale è stato oggetto di incendio – spiega nell’integrazione di avviso dell’asta Elisa Menicucci, curatore fallimentare -, alla luce dell’evento la curatela, in accordo con il giudice delegato, ha prontamente incaricato il Ctu ingegnere Mauro Marconi di redigere una perizia estimativa del complesso, ad integrazione della relazione peritale, al fine di valutare lo stato dell’edificio e la congruità dell’attuale valore a base d’asta del complesso immobiliare, cui l’edificio è parte integrante. Alla luce dei riscontri effettuati e delle opportune valutazioni svolte dal Ctu, si precisa che gli intervenuti ribassi d’asta hanno già assorbito il danneggiamento subito dal bene e, pertanto, l’attuale prezzo è da ritenersi adeguato».