SENIGALLIA Partiti ieri i lavori di dragaggio per il tratto centrale del Misa, che attraversa il centro storico. Per la passerella, invece, slitta tutto alla prossima settimana. Forse. Intanto ieri sono scattati i lavori dopo oltre nove mesi dall’alluvione. «Abbiamo sollecitato spesso il dragaggio di questo tratto di fiume – ricorda il sindaco Massimo Olivetti –. Era indispensabile che i detriti depositati nel letto del Misa venissero rimossi, aumentando la sezione idraulica e consentendo a un maggior quantitativo di acqua di transitare in caso di piena. Siamo contenti che siano finalmente partiti».
L’intervento dovrebbe durare 20 giorni.
La ditta Cimolai ha avuto delle difficoltà a reperire il materiale ma oggi tornerà a montare il corrimano. Ecco perché ieri mattina il cantiere era deserto. «Domani (oggi, ndr) torneranno dalla Cimolai – assicura l’avvocato Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica delle Marche – e al massimo sabato i lavori termineranno. Dalla prossima settimana ritengo che il ponte provvisorio possa aprire ma questo non dipende da noi. L’intervento del Consorzio di bonifica terminerà con la fine dei lavori. Non appena saranno risolte, poi, delle questioni burocratiche provvederemo a consegnarlo alla struttura commissariale, che lo metterà a disposizione del Comune».
Trattandosi di una struttura provvisoria l’accordo sarà valido per tre anni. Poi, non appena il nuovo ponte Garibaldi sarà pronto, la passerella sarà rimossa salvo diverse indicazioni. E’ in corso un dibattito sulla possibilità di mantenerla magari in un’altra zona anche in futuro ma, al momento, è solo una discussione aperta e nulla di più. Della demolizione di ponte Garibaldi si occuperà sempre il Consorzio di bonifica.
Il presidente ha convocato per metà luglio la conferenza decisoria per la demolizione che potrebbe avvenire al termine dell’estate. Nel frattempo, prosegue l’intervento per la prima vasca di espansione in corso di realizzazione tra Bettolelle e Brugnetto. Ieri con un decreto dal genio civile Marche Nord è stato approvato l’esproprio di due case coloniche a ridosso dell’opera che sarà necessario abbattere. Previsto un indennizzo totale di poco più di 610mila euro. La Regione ha previsto di ampliare la vasca, pronta entro l’anno, rispetto al progetto iniziale.