Pallini inquinanti, tiro a volo out a Castelfidardo. Piombo nel terreno confinante: «Adeguarsi alle norme». Si chiude, per ora

Pallini inquinanti, tiro a volo out a Castelfidardo
Pallini inquinanti, tiro a volo out a Castelfidardo
di Giacomo Quattrini
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Lunedì 12 Giugno 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 17:00
CASTELFIDARDO Il Tiro a volo di Castelfidardo costretto a chiudere i battenti per inquinamento da piombo del terreno confinante, quello dove il Consorzio di Bonifica ha appena allargato il fosso Rigo che da Montecamillone prosegue verso sud, arrivando sotto Numana, e che era esondato più volte, in particolare con l’alluvione di Osimo Stazione del 2006. I tiratori dell’associazione sportiva presieduta da Elvio Palmieri avrebbero causato una stesa di piombini oltre il campo di competenza. Un inquinamento che il Consorzio di Bonifica ha segnalato alle autorità sanitarie e da qui la Asl ha inviato una informativa al Comune.  

L’amministrazione del sindaco Roberto Ascani ha firmato una ordinanza che sollecita il Tiro a Volo Castelfidardo a adeguarsi alle normative in tema di sicurezza ambientale per poter proseguire con la sua attività. Palmieri visto il provvedimento, per evitare di incorrere in reati penalmente perseguibili, ha dovuto chiudere la struttura in attesa di comprendere meglio come muoversi. «La Federazione italiana di tiro a volo ci manderà dei tecnici da Roma per studiare una soluzione e poter riaprire senza rischiare nulla» ha detto Palmieri.

Il danno

Certo il danno per l’associazione è importante, che con la bella stagione l’attività aumenta svolgendosi all’aperto, con oltre cento tesserati coinvolti.

Palmieri però bada più a mettere tutto in regola e a chiarire le cose piuttosto che preoccuparsi delle ricadute economiche o di immagine per la sua struttura, che si trova proprio tra la statale 16 e il fosso Rigo in località San Rocchetto. «Da come abbiamo capito, dovremo fare un muraglione di terra alto circa 8 metri e lungo 200 per evitare che i piombini dei tiri arrivino nel terreno dove ha lavorato il Consorzio di Bonifica» riferisce il gestore dell’impianto, evidenziando insomma che l’intervento sarà imponente per evitare nuovi provvedimenti per inquinamento da piombo del suolo.

Terreni che riferisce essere di sua proprietà: «Quando hanno iniziano i lavori sul fosso mi hanno portato via un ettaro di grano pur senza accordo, non c’è stato neanche un esproprio, insomma, prima il danno e ora la beffa del provvedimento sull’inquinamento da piombo che mi ha portato a sospendere l’attività». Che per ora prosegue solo come circolo ricreativo e luogo di ritrovo per i tesserati. Per riprendere l’attività i tiratori dovranno però attendere dei lavori di messa in sicurezza importanti ma necessari. 

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