OSIMO Hanno scelto di trascorrere buona parte del loro sabato sera rinunciando alla movida per aiutare un anziano di 93 anni nella ricerca del suo apparecchio acustico, anche se neanche lo conoscevano. Un bel gesto di cui si sono resi protagonisti alcuni ragazzi, tra i 15 e i 20 anni, a dimostrare che coi in giovani d’oggi non si può davvero generalizzare. Lo hanno fatto in quegli stessi luoghi, vicoli e angoli del centro storico di Osimo, dai quali negli ultimi anni si era alzato il coro di protesta di molti residenti, infastiditi da schiamazzi e bivacchi, preoccupati da movimenti sospetti e imbarazzanti di bande giovanili, come spaccio e sesso a cielo aperto. Una situazione di degrado urbano che aveva fatto scattare l’allerta tra Comune e Prefettura e che, da ormai oltre un anno, vede controlli interforze in tutto il centro città con pattuglie di commissariato di polizia, carabinieri e polizia locale.
Non solo teppisti
Una situazione di degrado e allarme sociale che in parte sembra stia rientrando negli ultimi mesi in centro e che trova nella storia di nonno Mario Pesaresi una conferma, spesso messa in discussione dalla cronaca: tra i giovani d’oggi, nella generazione tiktoker, c’è anche responsabilità e bontà d’animo, non solo vandalismo, bullismo e devianze tra alcol e droghe. Mario, vedovo da 20 anni, abita in centro storico a Osimo, non lontano da corso Mazzini. Era lì che sabato sera verso le 19,30 stava passeggiando con la nipote quando si rende conto di aver perso il suo apparecchio acustico. Disperato si mette invano alla ricerca fino a che la nipote gli fa: «Nonno, non preoccuparti, domattina con la luce del sole torniamo e lo troviamo». Così lo accompagna a casa, ma lui non si dà pace e dopo cena, verso le 21, torna in centro e riprende la ricerca.
La comitiva
E’ in questo momento che un gruppo di adolescenti, qualcuno forse quasi maggiorenne, si avvicina al nonnino visto girare per corso Mazzini con una torcia. Mario spiega che stava cercando l’auricolare perduto e così quei ragazzi si uniscono a lui, come fosse una sfida, che finisce a lieto fine. Mario stupito da quel gesto collettivo offre ai giovani qualche soldo, ma loro declinano la ricompensa e il 93enne commosso, tramite il figlio, il geometra Paolo Pesaresi, ha voluto rendere pubblica la storia per dire grazie a quei ragazzi. «Tante volte – si legge nel ringraziamento pubblicato nel profilo Facebook del figlio Paolo - si dà spazio alle malefatte dei giovani d’oggi e si fa di tutta l’erba un fascio, in questo caso è invece doveroso ringraziare i giovani d’oggi per le loro buone azioni».
Mario, ancora in forma e volitivo, è conosciuto e apprezzato per la sua proverbiale dinamicità e autoironia, non scontata viste le 93 primavere.
Quella maglia azzurra
Con la maglia azzurra dedicata all’asso dell’aviazione polacca Jan Zumbach, nonno Mario ha parlato con l’ambasciatrice della Polonia in Italia Anna Maria Anders, figlia Generale Wladyslaw Anders, comandante del 2°Corpo d’Armata Polacco, e le ha regalato un libro di fotografie. L’altra grande passione è la Fiat. Mario guida ancora oggi, tutti i giorni, la sua Fiat 600. E a questo proposito il figlio Paolo rivela un aneddoto: «Quando Montezemolo era presidente della Fiat, a seguito di una lettera scritta da papà in cui faceva presente che fin dagli anni ‘40 ha guidato e acquistato solo Fiat, gli ha risposto personalmente inviandogli un riconoscimento: un’apposita scatola con le spille degli stemmi originali Fiat». E adesso, dopo l’episodio di sabato, guarda ai ragazzi d’oggi con più fiducia.