Il suicida lascia un biglietto
​"Mi uccido per colpa della crisi"

Il suicida lascia un biglietto ​"Mi uccido per colpa della crisi"
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Sabato 6 Dicembre 2014, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 18:40
MONTE ROBERTO - Oggi è il giorno dell’addio. Il giorno più triste perchè il dolore non cede il passo alla rassegnazione, anzi si alimenta di una rabbia cieca.



Oggi familiari e amici daranno l’ultimo addio ad Andrea S., il 47enne originario di Roma e residente in via Costa 20, che l’altra sera si è tolto la vita nella sua abitazione. Andrea, odontotecnico, soffriva. Sembra che alla base del drammatico gesto vi fossero problemi economici legati alla crisi. E’ questo che ha lasciato scritto in un biglietto d’addio e di scuse alla compagna Isabella e ai fratelli, ai nipoti e a quanti gli volevano bene.



Un’altra vittima di questa feroce crisi economica che strozza i piccoli imprenditori e altri lavoratori autonomi spingendoli sull’orlo del baratro. Andrea non ce la faceva più. Si sentiva solo, abbandonato non dalle persone ma dallo Stato. Deluso, rassegnato. Il suo grido di dolore e solitudine lo aveva lanciato in rete, attraverso dei post condivisi in cui le parole di cantanti e autori interpretavano quello che per lui doveva essere un crescente senso di distacco dalla



vita. Una decisione, quella di farla finita, che maturava inconsciamente. "Poi a un tratto la sera è diventata notte. A volte non hai il tempo di accorgertene, le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo, sei morto. E il mondo va avanti", scriveva Bukowski e Andrea lo condivideva il 12 novembre. Già dal mese di ottobre i suoi post erano un segnale di disagio.



Venerdì pomeriggio ha condiviso l’ultimo post alle 13,37. Ha parlato con un familiare verso le 16,15. Era preoccupato, ma nulla sembrava far presagire la tragedia. Poi si è barricato in casa e si è tolto la vita, Aprendo la bombola di gas di una stufa. La morte presumibilmente deve essere sopraggiunta verso le 17. Altri familiari hanno cercato di contattarlo proprio a quell’ora ma senza avere risposta.



Allora è scattato l’allarme al 118. I sanitari non sono riusciti a entrare in casa perchè l’ambiente era saturo di gas e c’era il rischio concreto di un’esplosione. Quando i vigili del fuoco hanno bonificato l’ambiente è stata effettuata la macabra scoperta. Sul posto anche i Carabinieri di Moie, i quali hanno rinvenuto la lettera di addio accanto al cadavere. La salma del poveretto è stata portata all’obitorio dell’ospedale Urbani dove ieri alle 13 è stata condotta l’ispezione cadaverica.



Nel pomeriggio, la camera ardente, visitata da tanti amici. Oggi alle ore 15,30 nella chiesa parrocchiale di San Paolo di Jesi saranno celebrati i funerali. La tumulazione al cimitero di San Paolo, dove già riposano i genitori.



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