FALCONARA Spacciava e nel frattempo percepiva il reddito di cittadinanza. Avrebbe incassato dallo Stato, indebitamente, alcune migliaia di euro, fino a quando è stata scoperta, denunciata e condannata in abbreviato a un anno e 4 mesi di reclusione. Ora la furbetta rom, tramite il suo legale, l’avvocato Federica Battistoni, ha chiesto e ottenuto dal giudice la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità.
Gli accertamenti
Insomma, la 50enne ora si dedicherà a 16 mesi di volontariato in sostituzione della pena detentiva.
Dall’analisi della documentazione presentata dalla donna contestualmente alla domanda per beneficiare del contributo, è emerso che aveva omesso un dettaglio non proprio di poco conto: si trovava infatti agli arresti domiciliari dopo essere finita in manette nell’ambito di un’altra indagine. Il decreto legge del gennaio 2019 che ha introdotto il reddito di cittadinanza, infatti, esclude che possa beneficiarne chi è sottoposto a misura cautelare personale o ha alle spalle condanne definitive, in particolare con riferimento alla normativa contro lo spaccio di stupefacenti.
Era finita agli arresti domiciliari
La rom aveva presentato la domanda nel luglio 2019, quando soltanto un mese prima era finita agli arresti domiciliari nell’ambito di un’operazione antidroga. Sperava di farla franca, e invece si è cacciata di nuovo nei guai per aver reso la falsa dichiarazione, benché abbia disconosciuto la firma in calce alla documentazione. Ma adesso, grazie alla riforma Cartabia, invece di scontare la pena ai domiciliari, potrà redimersi con i lavori socialmente utili.