Falconara, sigarette sulla pelle e mani al collo: «Ti spezzo le ossa». Stangata all’ex, 4 anni e 3 mesi per maltrattamenti e stalking

Falconara, sigarette sulla pelle e mani al collo: «Ti spezzo le ossa». Stangata all’ex, 4 anni e 3 mesi per maltrattamenti e stalking
Falconara, sigarette sulla pelle e mani al collo: «Ti spezzo le ossa». Stangata all’ex, 4 anni e 3 mesi per maltrattamenti e stalking
di Federica Serfilippi
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Venerdì 19 Aprile 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 09:55

FALCONARA - Una vita d’inferno, prima compressa dai maltrattamenti, poi dagli atti persecutori perpetrati dall’ormai ex marito, un 40enne falconarese. Lei, un’anconetana di 39 anni, è scoppiata a piangere quando ieri mattina il collegio penale ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti dell’imputato: 4 anni e 3 mesi.

«Era diventato il mio nemico» aveva detto la donna, parte civile con l’avvocato Elisa Gatto, nell’udienza doveva aveva raccontato tutti i soprusi subiti a partire dal 2018, alcuni sotto gli occhi dei due figli.

Le accuse

«Quando ho deciso di andarmene, mi ha spento una sigaretta addosso e mi ha riempito di calci e pugni.

Mi sono trasferita per avere una vita normale con i miei figli, ma purtroppo non è stato così perché ancora oggi ricevo minacce» le parole dette in aula dalla 39enne, quando era salita sul banco dei testimoni, nel marzo del 2023. E ancora: «Ho subito tanti episodi di violenza, lui era spesso ubriaco e drogato. Era diventato un mio nemico, tanto che a dicembre 2020 ho deciso di andare via di casa con i miei due figli. La reazione di lui? Mi ha dato addosso, dicendomi che mi avrebbe ammazzata». La 39enne aveva ricordato di «una bruciatura con la sigaretta» e dell’episodio avvenuto nel luglio del 2021, quando «lui mi ha preso il collo per strangolarmi. Non respiravo più. Mio figlio di 6 anni ha urlato e il padre ha mollato la presa». L’imputato, difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga, si trova da quasi un anno ai domiciliari. La misura, sulla scorta delle indagini portate avanti dai carabinieri del Norm di Ancona, è stata aggravata dopo aver violato più volte il divieto di comunicare con la vittima.

Nel giugno del 2021 il 40enne si sarebbe accanito anche contro la figlia adolescente: «L’ha presa per il collo, lui le stava per dare un cazzotto, ma mi sono messa in mezzo e l’ho fermato» aveva raccontato l’ex moglie in riferimento all’episodio. Dopo l’allontanamento di lei dalla casa familiare, sarebbe scattato lo stalking, con pedinamenti e minacce. Lui le avrebbe anche scritto insulti sul lunotto dell’auto. Tra le minacce: «Appena arriviamo a casa ti lascio morta»; «ti sbatto contro il muro e ti apro a metà»; «ti faccio passare le pene dell’inferno, ti spezzo le ossa». L’uomo, che stando a quanto emerso nel corso del processo aveva il vizio dell’alcol, ha sempre negato ogni contestazione. Probabile il ricorso in appello.

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