Malore in auto davanti al collega: muore Marco Romagnoli, istruttore di spinning. Donerà gli organi

Malore in auto davanti al collega: istruttore di spinning gravissimo. In ansia per Marco Romagnoli
Malore in auto davanti al collega: istruttore di spinning gravissimo. In ansia per Marco Romagnoli
di Gianluca Fenucci
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Sabato 20 Aprile 2024, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 07:10

FALCONARA Era uscito di casa giovedì per recarsi al lavoro. Pensava di tornare nel pomeriggio per poi andare all’Athlon, la palestra falconarese dove da anni conduceva corsi di spinning e di tonificazione. Romagnoli però non è più tornato nella sua città, dove ad attenderlo c’erano il figlio, che proprio ieri ha compiuto 17 anni, e la moglie Monica. Un’emorragia cerebrale lo ha colpito mentre era nell’auto guidata da un collega con cui raggiungeva le stazioni ferroviarie abruzzesi dove aveva mansioni di pulizia e manutenzione. 


La notizia 


E’ deceduto ieri all’ospedale di Teramo, dove era arrivato in condizioni disperate.

Falconarese, 57 anni, dipendente di una ditta che lavora per le Ferrovie, Marco Romagnoli era una persona a cui non si poteva non voler bene: pieno di vita, sempre sorridente ed empatico, pronto ad aiutare gli altri. Chi lo ha conosciuto lo definisce “unico”. Era partito col suo collega giovedì per Teramo. Hanno lavorato insieme ma quando sono ripartiti in auto, Marco ha detto al suo compagno di non sentirsi bene e che aveva bisogno di riposare. Si è addormentato e quando il collega è risalito in macchina lo ha trovato ancora assopito: si è insospettito, ha cercato di scuoterlo ma lui non rispondeva. Ha chiamato il 112, chiedendo l’intervento di un’ambulanza.

Gli operatori del 118 hanno trovato Romagnoli esanime. Era stato colpito da una emorragia cerebrale. I sanitari lo hanno trasportato all’ospedale di Teramo ma da giovedì non ci sono stati segnali di ripresa: Romagnoli ieri ha smesso di lottare e la famiglia ha autorizzato la donazione degli organi. Ugo Corinaldesi, titolare dal 1986 della palestra Athlon, è distrutto: «Ha sempre lavorato con me in palestra - dice -. Era il fratello della mia prima compagna. Una persona splendida, brillante e inconfondibile con la sua vecchia Range Rover rossa o la piccola 500 datata. Lo avevo spinto a iscriversi all’Isef di Urbino e lui si era diplomato ma poi aveva scelto di lavorare con la cooperativa facchini. Non posso ancora credere che non ci sia più. Gli abbiamo voluto tutti bene». 

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