La compagna muore investita da un’auto: tre mesi dopo trovato cadavere dai vicini

Non ha retto al dolore della perdita dell’amore della sua vita, la maestra falciata alla fermata del bus

La compagna muore investita da un’auto: tre mesi dopo trovato cadavere dai vicini
La compagna muore investita da un’auto: tre mesi dopo trovato cadavere dai vicini
di Gianluca Fenucci
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Lunedì 18 Marzo 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:58

FALCONARA - La vita non aveva senso senza la sua Adria, era diventata come una scatola vuota dove i sogni e i desideri erano improvvisamente tramontati. E il mare azzurro che amava tanto, quel mare dove trascorreva giornate intere in barca, per Rossano Casavecchia era ormai solo colorato di nero e di buio. E nel buio più nero della notte di Rocca Mare, in quella casa troppo vuota senza l’amore della sua vita, senza quella donna che lo aveva saputo capire e amare, comprendere e rendere felice, in quella casa dove si sentiva sempre più solo, Rossano ha deciso che così non aveva più senso andare avanti e se n’è andato lontano, dove probabilmente pensava di poter raggiungere la sua Adria.

L’allarme

Il suo corpo ormai senza vita lo hanno scorto alle prime luci del mattino alcuni vicini di casa che hanno immediatamente dato l’allarme.

I carabinieri di Falconara sono arrivati in pochi minuti intorno alle 7,30 come l’ambulanza e gli operatori del 118 ma per il 56enne vigile del fuoco, residente prima a Castelferretti e poi alle Piane di Camerata, dove abitano i genitori e la sorella, ma che viveva alla Rocca da anni, non c’era più nulla da fare.

Se n’è andato per amore e per disperazione Rossano, ormai perso senza la donna della sua vita, la maestra strappata via il 7 dicembre scorso da un’auto impazzita che l’ha investita, proprio davanti al castello della Rocca, mentre stava attendendo l’autobus che doveva portarla a scuola ad Ancona. Da quel 7 dicembre, da tre mesi, Rossano Casavecchia non era più lo stesso. Chi lo conosceva bene e lavorava con lui dice di non averlo più visto sorridere né essere sereno, di non averlo più sentito felice.

Da quando Adria Pannelli non era più al suo fianco il vigile del fuoco era diventato cupo e la depressione lo aveva attanagliato senza lasciarlo per un attimo. E dire che tutti lo ricordano come un uomo solare e gioviale, coraggioso, entusiasta e molto attaccato alla vita ed agli amici. Rossano era un apprezzato e stimato vigile del fuoco; aveva assunto ruoli di responsabilità proprio per la sua grande professionalità: era capo del distaccamento dei vigili del fuoco all’aeroporto di Falconara.

«Era un uomo brillante, sportivo, generoso dicono alcuni colleghi ed amici – aveva trovato il suo amore e la sua dimensione visto che amava il mare e l’attività subacquea; spesso usciva in barca con gli amici e in mare era se stesso». Era felice e sereno Rossano almeno fino al 7 dicembre dello scorso anno ma il destino aveva riservato un tremendo epilogo.

La sua compagna Adria Pannelli era uscita di casa alle 6,30 per recarsi a scuola quel giorno. Aveva ormai attraversato la strada per attendere l’autobus quando un’auto l’aveva falciata e scaraventata oltre il ciglio della strada statale Flaminia. «Una donna buona, sorridente – l’hanno descritta così le amiche - una persona molto semplice e alla mano, dal cuore grande». In quell’attimo di tre mesi fa non si è spenta solo l’esistenza di Adria: anche Rossano ha iniziato a morire. Il vigile del fuoco, coraggioso e altruista, non si è più ripreso dal dolore e dal senso di solitudine e di vuoto e ha pensato che così avrebbe forse raggiunto l’amore della sua vita.

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