FALCONARA Una giornata intensa per celebrare i 90 anni della raffineria Api. Sul piazzale di fronte agli impianti e gli uffici della direzione più di mille persone hanno preso parte ai festeggiamenti. Ma di fronte alla struttura alcuni rappresentanti dei comitati cittadini, del Collettivo Falkatraz e dei centri sociali delle Marche si sono dati appuntamento per contestare l’iniziativa a suon di fischietti e musica ad alto volume.
«Lottiamo per la dismissione e bonifica della raffineria che causa esalazioni nocive» ha detto Fabrizio Recanatesi, uno dei manifestanti.
«L’Api – ha detto tra l’altro il Cav. Brachetti Peretti - è divenuta la maggiore azienda privata nel campo della mobilità ed oggi guarda al futuro accompagnando la transizione energetica che richiede il Paese». Particolarmente toccanti gli aneddoti e i ricordi legati al 1933, quando nacque la raffineria falconarese come deposito di oli minerali. Oggi il sito industriale di Falconara occupa circa 1.000 persone fra diretti ed “indotto continuativo” e il totale occupazionale arriva fino a 2.000 unità nei periodi di manutenzione degli impianti. Inoltre la raffineria di Falconara è tra i partner più rilevanti del porto di Ancona e la ricaduta economica sul territorio è stimata in oltre 100 milioni di euro annui.
Durante gli interventi si è anche parlato dei progetti in via di studio e di sviluppo, come la produzione di idrogeno verde e di biometano, tramite il trattamento di Forsu (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani) e la produzione di Jet Fuel di origine vegetale, detto Saf (Sustainable Aviation Fuel), tramite idrogenazione spinta di materiale di origine organica.