Brunella Chiù trovata sepolta in Puglia, la svolta dall'alluvione in Emilia. Ecco cosa è successo

L'hanno cercata per un anno, Brunella Chiù era sepolta in Puglia. Ecco come è stata ritrovata
L'hanno cercata per un anno, Brunella Chiù era sepolta in Puglia. Ecco come è stata ritrovata
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Giovedì 14 Settembre 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 16:35

Per quasi un anno vigili del fuoco e protezione civile l’hanno cercata senza sosta in lungo e in largo. Si sono immersi nelle acque melmose del Misa e del Nevola dopo la tragica alluvione del 15 settembre, hanno controllato tra i cumuli di detriti, sotto i tronchi secolari sradicati e trascinati dalla furia della piena. Hanno dragato i laghetti delle zone circostanti dove era stata avvistata prima che scomparisse per sempre nell’inferno di acqua e fango. Ma Brunella era altrove. Da nove mesi sepolta nel cimitero di Vieste in Puglia, in una bara anonima custodita sotto terra e un numero di serie inciso in una targa per chi transitava nel camposanto. 


Quel corpo senza nome


Brunella Chiù, 56 anni - mamma di Noemi, morta anche lei nell’alluvione a 17 anni, e di Simone, 24, miracolosamente scampato alla strage dopo essere rimasto per ore aggrappato ad un albero - era quel corpo senza nome che il 3 novembre scorso una vedetta della Capitaneria di porto di Termoli ha ripescato al largo delle Isole Tremiti, mentre nelle Marche proseguiva maniacalmente la sua ricerca.

E ieri, alle 13.45, Simone Bartolucci ha avuto la notizia che aspettava da un anno intero: la mamma tanto cercata si trova a 430 chilometri di distanza da Barbara, dalla casa di famiglia, quella casa attorno a cui si è consumata una tragedia immane e inspiegabile. 


L’annuncio a Barbara


Le campane del piccolo comune in provincia di Ancona - dove sono morte tre delle 13 vittime dell’alluvione, tra cui Mattia Luconi di 8 anni - hanno suonato per comunicare la notizia alla città, poi trasmessa dal sindaco Riccardo Pasqualini su Facebook. «Ho incontrato Simone - ha raccontato - ci siamo guardati e insieme abbiamo pianto». Perché se da una parte è finito un incubo, dall’altra quella irrazionale speranza che Brunella potesse essere scampata al disastro si è definitivamente spenta nel cuore di Simone. La sua mamma è morta due volte, adesso potrà finalmente riposare in pace, accanto alla figlia Noemi. Ancora è presto per sapere quando la salma potrà tornare a casa, ci vorranno almeno dieci giorni per espletare tutte le pratiche, tuttavia domani sera al campo sportivo di Pianello di Ostra si ricorderanno le vittime dell’alluvione in attesa che Brunella faccia ritorno. La notizia è stata comunicata dal gruppo carabinieri forestale-Nipaaf de L’Aquila che ha informato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli del provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica abruzzese martedì scorso, 12 settembre: un documento con il quale si è comunicata l’identificazione del cadavere ritrovato davanti alle isole Tremiti. 


Le indagini in Abruzzo


A luglio, su disposizione del pubblico ministero dell’Aquila Fabio Picuti, il medico legale è andato a Vieste per esumare il corpo senza nome e prelevare campioni ossei da cui estrarre il Dna e confrontarlo con quello di Simone Bartolucci. Un esame necessario, poiché i campioni presi in precedenza - durante l’esame autoptico - non sono risultati idonei a questo tipo di accertamento. Dunque occorreva cominciare daccapo. Ma come si è arrivati a questa svolta dopo un anno di vane ricerche? Lo scorso marzo dopo sei mesi di indagini da parte della Procura di Ancona, gli atti del fascicolo riguardante l’alluvione sono stati trasmessi ai pm dell’Aquila per “incompetenza funzionale”, come si dice nel gergo del codice di procedura penale. In sostanza l’esondazione dei fiumi ha causato danni anche alle proprietà di alcuni magistrati del distretto della Corte d’Appello di Ancona, per cui non potevano seguire l’iter giudiziario.


La svolta in estate


In Abruzzo il Gruppo Carabinieri forestale del Nipaaf è stato incaricato di proseguire l’inchiesta su disposizione del pm Picuti. L’accelerazione è arrivata in estate, successivamente ad un altra terribile alluvione, quella dell’Emilia Romagna, che ha danneggiato anche il Pesarese. In quell’occasione le correnti marine hanno trasportato per chilometri e chilometri tutti i detriti riversati nell’Adriatico raggiungendo verso sud le coste delle Marche. È così che il pensiero è andato a quel corpo senza nome ripescato a novembre davanti alle Tremiti. 
E se davvero si trattasse di Brunella Chiù? Se davvero la potenza del fiume l’avesse portata fino al mare e da lì le correnti l’avessero trasportata tra il Molise e la Puglia a oltre 120 miglia di distanza da Senigallia? Il pm Picuti segue l’intuizione e i carabinieri forestali del Nipaaf portano avanti l’indagine, niente deve restare intentato. C’è un figlio che aspetta e ha perso anche una sorella in quella disgraziata sera di un anno fa. A luglio il prelievo dei campioni sul corpo irriconoscibile e in stato di avanzata decomposizione, nei giorni scorsi l’esito da tutti atteso e quindi comunicato nelle scorse ore ai familiari e alle istituzioni locali e regionali.

Le reazioni delle istituzioni

Brunella può finalmente tornare a casa e riposare in pace. «Esprimo a nome dell’intera comunità - ha scritto il presidente della Regione Acquaroli - il ringraziamento e la riconoscenza ai Carabinieri Forestali del Nipaaf de L’Aquila e all’Autorità Giudiziaria per il fondamentale lavoro che ha condotto al ritrovamento di Brunella. La nostra gratitudine va alla Prefettura di Ancona, a tutte le Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile e alle altre istituzioni che si sono prodigate sin dai primi momenti nelle attività di ricerca». Un sentimento comune, espresso dal deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli e dal senatore dell’Udc, Antonio De Poli.

Il post di Simone: «Per sempre con me»

Domani, primo anniversario dell’alluvione, oltre alla celebrazione comune a Pianello di Ostra, alle 19,30 saranno accesi i riflettori sul fiume sotto il ponte della provinciale vicino al Molino Mariani, dove la Bmw con a bordo Brunella Chiù e la figlia Noemi è stata travolta dalla piena. Resta per sempre il messaggio pubblicato da Simone Bartolucci ieri sera, dopo una giornata trascorsa nel dolore più profondo protetto dai familiari, dagli amici fraterni del molino dove lui stesso lavora. Uno scudo di umanità e di rispetto che ha deciso di aprire su Facebook, con una foto dai colori sbiaditi e dai contorni sfumati. C’è Brunella al centro, che tiene tra le braccia Noemi ancora in fasce: alle sue spalle Simone con la mano sinistra appoggiata al braccio della mamma. Sorridono felici, gli occhi brillano pieni di amore: un figlio per la madre, la madre per i figli. «Per sempre con me», scrive Simone. Per lui la vita ha preso una strada in salita, ma adesso lo sa: Brunella è con lui. 

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