Ancona, la vergogna del Palaveneto ostaggio dei baby teppisti. Il sindaco Silvetti: «Muriamo tutto»

La vergogna del Palaveneto è ostaggio dei baby teppisti. Il sindaco Silvetti: «Muriamo tutto»
La vergogna del Palaveneto è ostaggio dei baby teppisti. Il sindaco Silvetti: «Muriamo tutto»
di Andrea Maccarone
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Martedì 17 Ottobre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 10:46

ANCONA Una sfida continua alla sicurezza. Il Comune interviene, i baby vandali rispondono. Come? Neutralizzando ogni volta (l’ultima neanche 24 ore dopo) i sistemi di difesa che l’amministrazione erige sull’edificio dismesso per evitare le intrusioni. Niente da fare. Una beffa dietro l’altra. Così il sindaco ha deciso di passare alle maniere forti.


Il pugno duro 


«Domani (oggi per chi legge, ndr) blinderemo tutto il piano terra - assicura il primo cittadino, Daniele Silvetti - in attesa della cantierizzazione per il restyling del PalaVeneto».

I pannelli di compensato che erano stati fissati a copertura delle finestre sfondate non hanno retto neanche un giorno. Installati venerdì scorso dopo l’ultimo raid sfociato in un principio d’incendio nella sala adiancente la piscina, sono stati divelti la mattina successiva. Un gesto di totale sfregio. Un affronto verso le istituzioni, come a ribadire che i padroni della struttura sono loro, i baby vandali, che con le loro azioni tengono in ostaggio l’ex cittadella sportiva e il quartiere stesso.

«Chiuderemo tutti gli accessi con mattoni e cemento - specifica il sindaco - porte e finestre. Di più non mi sembra il caso, visto che tra qualche mese dovrà cominciare il cantiere». Il sindaco sembra piuttosto convinto della contromisura adottata per mettere in sicurezza lo stabile. «A meno che non vengano con i picconi - ironizza il sindaco - penso che in questo modo non debbano esserci altre intrusioni».


La sicurezza 


A supporto dell’intervento per murare gli accessi, l’amministrazione comunale intende recintare il palas e posizionare alcune telecamere per monitorare l’area. «C’è un gruppo di ragazzi turbolenti che staziona nella zona di via Marsala - fa sapere il vicesindaco Giovanni Zinni - il quartiere pensa che siano loro a compiere questi atti vandalici al PalaVeneto». A volte arrivano con le auto e si parcheggiano negli anfratti dietro la struttura. Qualche residente ha lamentato più volte un forte odore di marijuana provenire, la sera, dalle auto di questi giovani teppisti. Una situazione non più sopportabile dalle famiglie che vivono nei palazzi accanto al palas. Ciò nonostante, un’emergenza che si è protratta fin troppo a lungo. E a cui, almeno fino ad oggi, non c’è stato modo di porre fine. Ora, con l’ulteriore rafforzamento della protezione degli accessi, il sindaco si augura di azzerare se non altro le intrusioni dentro la struttura. «Nel giro di tre mesi dovranno cominciare i lavori di restyling - dice Silvetti - a quel punto ci sarà un cantiere e i raid non si verificheranno più». Tutto sta a garantire, fino all’avvio dell’intervento, che cessino del tutto le scorribande dei teppisti.

La chiusura


Chiusura di tutti i varchi al pian terreno, recinzione e telecamere. Ma anche una misura in più: «Incrementeremo i passaggi delle pattuglie della polizia locale in quella zona» assicura il vicesindaco con delega alla polizia locale, Giovanni Zinni. Insomma tutto ciò che è possibile attuare per scongiurare il ripetersi di spiacevoli episodi, l’amministrazione comunale è intenzionata ad attuarlo. Nella speranza che, a questo punto, possa essere messa la parola fine ad una spirale di degrado che insiste ormai da anni sul PalaVeneto. Sbandati, clochard, baby teppisti. Se ne sono visti di ogni tipo da quando la struttura ha smesso di ospitare le attività delle società sportive. Un crescendo di incursioni che ha gettato nello sconforto i residenti, ormai tristemente abitutati al reiterarsi di espisodi che hanno rischiato di mettere in pericolo il quartiere.

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