Pensionati ormai allo stremo in tutta la provincia: «Finiamo i risparmi per pagare le bollette»

Pensionati ormai allo stremo in tutta la provincia: «Finiamo i risparmi per pagare le bollette»
Pensionati ormai allo stremo in tutta la provincia: «Finiamo i risparmi per pagare le bollette»
di Andrea Maccarone
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Domenica 23 Ottobre 2022, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 09:09

ANCONA  - Una bolletta da 600 euro, a fronte di una pensione da 500 euro al mese. «Quando ho ricevuto per posta la fattura della luce, quasi svenivo», dice Luigi Svedese, 75enne jesino. Il pensionato è malato e deve usufruire del respiratore ad ossigeno.

«Mia moglie, diabetica, durante l’estate per sopravvivere al caldo torrido, ha dovuto per forza di cose lasciare il ventilatore acceso per intere giornate - racconta -. Ecco svelato perché il consumo è schizzato alle stelle». Ma adesso per pagare la bolletta la coppia di anziani deve dare fondo ai risparmi. E’ solo uno dei tanti casi che stanno emergendo in tutto il territorio anconetano. A lanciare l’allarme sono le sigle sindacali a cui, da mesi, stanno arrivando decine di richieste di aiuto. 


L’allarme 


«Ci chiedono come poter fare fronte a situazioni di questo tipo - spiega il segretario della Spi Cgil Ancona, Domenico Sarti - in particolare hanno bisogno di una mano per districarsi nella burocrazia: dalle richieste di rateizzazione delle bollette a come destreggiarsi tra i contratti con i vari gestori».

Una giungla dove gli anziani spesso si perdono e si arrendono al pagamento delle cifre da capogiro pur di non rischiare il distacco delle utenze. «Come sindacato cerchiamo di informare le persone anche sui vari bonus a disposizione - sottolinea Marina Marozzi, segretaria generale Uil Pensionati Marche -. Nello specifico, diamo assistenza tramite i nostri uffici riguardo al rilascio dello Spid oggi indispensabile per accedere a molti benefici e all’accesso ai diversi bonus previsti. Inoltre, abbiamo chiesto e ottenuto, a partire dal 1° novembre, il conguaglio del calcolo della perequazione delle pensioni del 2021, e poi c’è un incremento transitorio del 2% sulla variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni del 2022». Ma il problema è dove trovare i soldi subito per pagare le bollette appena recapitate. Un problema è assai diffuso. Ogni settimana saltano fuori situazioni sempre più drammatiche.

«Per pagare le bollette dobbiamo rinunciare alla spesa - fa presente l’anziano jesino -. Se prima compravamo un chilo di carne, adesso ne compriamo mezzo chilo. La frutta non la acquistiamo più». Perché oltre al caro bolletta, a completare l’opera c’è anche il rincaro su tutti i beni di prima necessità. Cibo in primis. «Sono vedova da dodici anni e vivo con una pensione sotto i mille euro al mese - racconta Elisabetta Pasqualini, 70enne di Osimo -. A febbraio mi è arrivata una bolletta del metano da 770 euro, contro i 385 dell’anno scorso. La luce non ne parliamo: da 80 euro a 153 euro». Una situazione insostenibile che rende la vita ancora più difficoltosa di quanto già non possa esserlo per chi si trova in una situazione di fragilità. E inevitabilmente, pur di non cadere nella trappola della morosità, si taglia su tutte le altre spese. «Ci si limita in tutta una serie di cose - continua l’anziana - i vestiti non si comprano, il cinema è stato abolito. Si fanno sacrifici di vario genere». 


Gli aggiornamenti 
Un altro fronte su cui i sindacati sono impegnati è quello della contrattazione sociale. «Andiamo a parlare con le amministrazioni locali per cercare di capire quali sono le risorse che i comuni possono destinare alle spese per il sociale - spiega la segretaria della Uil Pensionati Marche -, come poterle orientare per rispondere in maniera più precisa ai bisogni delle persone».

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