Insulti e graffi sull’auto della cameriera. Da ristoratrice a stalker: condannata

Insulti e graffi sull’auto della cameriera. Da ristoratrice a stalker: condannata
Insulti e graffi sull’auto della cameriera. Da ristoratrice a stalker: condannata
di Federica Serfilippi
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Sabato 17 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 10:38

ANCONA Dispetti, insulti e graffi sull’auto della sua ex cameriera: ristoratrice fabrianese di 50 anni condannata a otto mesi di reclusione, pena sospesa. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice Martina Marinangeli, che ha previsto anche il pagamento di una provvisionale di 2mila euro nei confronti della vittima, parte civile con l’avvocato Antonio Francavilla. Il risarcimento vero e proprio verrà stabilito in sede civile.

I fatti

La 50enne, difesa dall’avvocato Federico Arcolai, doveva rispondere di stalking.

I primi episodi denunciati dall’ex cameriera si sono verificati a partire dall’ottobre del 2016. Nei mesi precedenti, s’era incardinato un contenzioso civile tra l’imputata e la vittima: quest’ultima sosteneva di non essere stata pagata nell’ultimo periodo lavorativo, per un importo di poco inferiore ai 4mila euro. Per tale somma era scattato, inoltre, un pignoramento nei confronti dell’imputata.

La vertenza, stando a quanto ipotizzato dalla procura, sarebbe stata la causa scatenante dello stalking e dei danneggiamenti alla Fiat Panda dell’ex cameriera, parcheggiato sempre in strada, sotto casa e nei pressi del nuovo ristorante dove aveva trovato occupazione.

Le ingiurie

L’utilitaria era stata graffiata più volte, sia sul cofano che sulle fiancate. Erano state lasciate anche delle parole ingiuriose, rivolte alla vittima. In un’occasione, la donna aveva dovuto fare i conti con la rottura di un tergicristallo. Su consiglio dei carabinieri, la cameriera aveva poi iniziato a lasciare l’auto nei pressi delle telecamere cittadine.

E proprio in un raid sarebbe stata immortalata la danneggiatrice. La vittima avrebbe ricevuto anche telefonate mute, per l’accusa riconducibili all’ex datrice di lavoro. Probabile che la difesa ricorrerà in appello: la 50enne infatti ha sempre rigettato ogni contestazione.

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