Spostare la statua di Cavour, l'idea del sindaco divide i commercianti di Ancona: «Cambiare». E la replica: «Eresia»

Il trasloco di Cavour divide i commercianti di Ancona. «Cambiare». E la replica: «Eresia»
Il trasloco di Cavour divide i commercianti di Ancona. «Cambiare». E la replica: «Eresia»
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Domenica 3 Dicembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 15:29

ANCONA Il rinnovamento come formula del glamour. Avanti, popolo. Per Monica Quercetti l’efficacia della forma è deformazione professionale e convinzione personale. «Togliere dal centro della piazza la statua di Cavour, per non spezzare la traiettoria della passeggiata da mare a mare? Sono sempre favorevole ai cambiamenti». Non disdegna l’idea del sindaco Daniele Silvetti dal suo quartier generale del fashion, in formato creme&fragranze, lei che è del gruppo delle cinque sorelle proprietarie delle Profumerie Galeazzi.

«L’innovazione - raddoppia l’effetto - è un fattore sempre positivo.

Porta bene. Sarà che noi, in azienda, siamo in continua evoluzione». Svecchiare è il suo motto, da sempre. La voce tuttavia le s’increspa, come se fosse già nostalgia: «Ma dove verrà spostato quel monumento iconico, un simbolo per noi anconetani?». Coglie l’attimo, per lasciarsi andare a un moto del cuore: «La Dorica è bellissima, non la cambierei con nessuna città». Mai, è perentoria. 


Il capofila

 
La voce e il volto di quel crocevia di anime che è il Bar Giuliani, lungo la passeggiata che è preludio del porto, tentenna un po’: «Non mi faccia dire». Michele Angelo Zannini, che è anche capofila della delegazione-Ancona di Confcommercio, in un soffio spezza il suo silenzio: «Il conte Camillo Benso che svetta in quello slargo baricentrico è un emblema del capoluogo. Siamo nella piazza più rappresentativa di Ancona». Dal terreno delle opinioni, passa veloce su quello, ardito, di dubbi e concretezza: «Non so neppure se tecnicamente sia una operazione possibile». Sull’effetto-pratico, insiste: «Non credo, inoltre, che il rapporto costi-benefici sia positivo». Guarda, passa e ci ripensa: «Eliminandola, quella statua, i due mari non possono certo convergere in un solo sguardo. No». L’ipotesi è rispedita al mittente. 


L’osservatorio 


La rotta da resettare è proprio quella sulla quale si apre la sua bottega d’arte e bellezza. Giancarlo Gioacchini, dall’osservatorio di corso Garibaldi, non si trattiene: «È una eresia. Sono 150 anni che quel monumento è lì in mezzo. Non riesco proprio a comprendere la logica che sottende a questa proposta». Il responsabile della Confesercenti Ancona invita a guardare, ad ammirare quel punto di convergenza cittadino: «La piazza, così come è stata organizzata, con tutti quei lavori fatti per renderla più bella, non la cambierei». 


Il suggerimento


Quell’idea che ricorre, sostenuta anni fa anche dalla formazione Galeazzi-sindaco con Sturani-assessore, comunque la si prenda, per il gallerista-grandi-firma, non quadra: «Non è una scelta né opportuna, né necessaria». Lungo il percorso suggerisce di allargarsi un po’ con il passo: «Girargli a fianco a quel colosso commemorativo non è complicato. Non credo che il trasloco verrà mai messo in pratica». Bocciato.

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