La barista eroe che ha difeso una vigilessa durante la rissa in centro ad Ancona: «Era circondata»

Sfilza di irregolarità, ma il tomaificio continua a lavorare: imprenditrice denunciata (con maxi multa)
Sfilza di irregolarità, ma il tomaificio continua a lavorare: imprenditrice denunciata (con maxi multa)
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Aprile 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 15:08

ANCONA «Mi sono buttata in mezzo, ho urlato: lasciate la vigilessa!». Mentre racconta, sembra che le immagini della follia di venerdì sera le scorrano ancora davanti agli occhi. È ancora incredula Daniela Santini Saracinelli, titolare del bar pasticceria di corso Mazzini, per quanto accaduto. «Stavo fumando una sigaretta davanti al mio locale, d’improvviso ho visto volare di tutto: sedie, tavolini - riprende -. In mezzo alla baruffa ho riconosciuto due divise».

Erano due vigili urbani di pattuglia in centro, che cercavano di sedare la zuffa. «Una era una donna, mi sono fiondata in mezzo per cercare di difenderla» ha ripreso Saracinelli. «Lasciatela, lasciatela» ha urlato con tutta la voce.

La vigilessa si è trovata in mezzo agli strattoni e ai colpi sferrati dai ragazzi contro chiunque gli fosse capitato sotto mano. In quel momento, nel mirino dei violenti, c’era il personale del bar-ristorante Rosa: il cuoco e il titolare Fabrizio Boari. «Ho cercato anche di afferrare la vigilessa per allontanarla» racconta Daniela Saracinelli che, peraltro, è una donna di corporatura minuta.

Nel gesto, ha rischiato davvero tanto per la sua stessa incolumità. «Ma non ho avuto paura, mi sembravano dei ragazzini - dice -, anche se uno era fisicamente corpulento. Aveva due spalle così» mima allargando le braccia, per far capire la stazza di uno dei violenti. «Senza dubbio ci vogliono più controlli, non è possibile c he accadano cose del genere in pieno centro. Poi ci vanno di mezzo le attività, i locali» rimarca la commerciante. Ad aver impressionato i testimoni, non è tanto la scazzottata. Quanto la follia e l’esplosione di violenza che non ha risparmiato niente e nessuno. Bottiglie rotte e impugnate come coltelli, sediate, cinghiate. Tutto ripreso da un cellulare di uno del gruppetto. Quasi fosse programmato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA