Ancona: sporcizia e rifiuti abbandonati
I residenti chiedono il vigile di quartiere

Cassonetti strapieni causano degrado nel quartiere Adriatico
Cassonetti strapieni causano degrado nel quartiere Adriatico
di Enrico Fede
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 11:35

ANCONA - Il Rione Adriatico, il quartiere bene della città. Un tempo. Sì, perché da qualche anno sembra essersi trasformato nel habitat naturale del degrado e dell'abbandono.

Da zona “in” della città a copia di un sobborgo di periferia. Sono tanti i cittadini che si sentono presi in giro dall'amministrazione comunale e denunciano apertamente la situazione. La signora Vania si scaglia contro l'inciviltà dei suoi concittadini: "Abito qui da quattro anni e ho sempre visto immondizia ovunque. A suo tempo chiesi di far rispettare le ordinanze comunali, ma il Viale è rimasto pieno di cicche e bisogni dei cani".
 



E non risparmia nemmeno i vigili urbani: "Non fanno controlli. Dovrebbero fare le multe a chi sporca, non a chi lascia parcheggiata la macchina due minuti per comprare il grattino. La colpa è tutta degli amministratori che non fanno rispettare le regole." E girando l'angolo la musica non cambia, tanto che il signor Guerrino - che si definisce "un cittadino molto arrabbiato" - è arrivato a ribattezzare l'incrocio tra via Giannelli, via Isonzo e Galleria Risorgimento "il triangolo delle Bermuda", un piccolo cantuccio in cui sembra accadere ogni genere di oscenità.

"Ho scritto all'Urp sei mesi fa segnalando assenza di strisce pedonali, rumori notturni e presenza di siringhe e defecazioni nel cortile interno - afferma - e ho ricevuto solo questa settimana una risposta in cui mi si dice che non c'è nessuna criticità. Abbiano la compiacenza di verificare". La sua proposta è semplice: "Servirebbe il famoso vigile di quartiere". Il vero e proprio disastro sembra però compiuto nella zona panoramica del Passetto, con bidoncini straripanti e presi a pugni dai vandali e scarpate verso la costa che sembrano discariche per palloni forati, condom, siringhe, botti di Capodanno e bottiglie di ogni sorta. A garantire l'aspetto spettrale le panchine divelte. Quando sono intere è invece la vegetazione a ricoprirle. A parlarne è Bona Abbruzzetti, che sostiene: "La panoramica è uno sfacelo. Cascano i pezzi della balaustra e le recinzioni del parco, con gli stradelli completamente abbandonati".

Lo conferma Guido Mauro che parla di un "parco abbandonato dal Comune. Hanno addirittura chiuso la pista di pattinaggio piuttosto che ripararla. Le panchine sono tutte rotte e i cespugli ci crescono sopra a dismisura. Non è possibile risolvere i problemi mettendoci un lucchetto sopra". E lo ribadiscono Andrea Reggiani e Cristiana Cori: "Un totale stato di abbandono. Ma è così ormai da anni". Intanto, mentre pezzi di vetro di lampadari sparsi sulla strada prendono il posto di Igenio e i normali bidoni - quando non completamente asportati - vengono chiusi con il cemento, c'è chi tutto sommato non si lamenta.

La dichiarazione di Francesca, una studentessa di via Trieste: "Ma non mi sembra ci sia tutto questo degrado. A volte però, passeggiando, si notano rifiuti per terra. Forse perché sono scomparsi i normalissimi bidoni. Ce n'era uno davanti casa mia che da quando è arrivato Igenio non c'è più e mi chiedo, se uno vuole buttare una cingomma deve fare 500 metro?". Ma d'altro canto aggiunge: "mentre faccio jogging, a volte, mi sembra di fare una corsa ad ostacoli". A lamentarsi anche Marina Longarini, titolare del bar Piazza Diaz 7: "Per me la fontana non andava fatta in una piazza con giochi per bambini. Poi è un luogo un po' dimenticato, senza mai un po' di illuminazione in più".

Per Monica Gaperat "l'amministrazione vive su un altro pianeta.
In via Giannelli, Rione Adriatico sulla carta ma con il parcheggio segnalato come centro, la situazione non si riesce a risolvere con lo scarso senso civico che si vede in giro". Ma il peggio sembra non avere mai fine. Paolo Rocchetti scende infatti al Viale della Vittoria quasi in fuga da Pietralacroce, dove "i cinghiali camminano per strada, le strade sono buie e restano in piedi scheletri di palazzi abbandonati". 

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