ANCONA - Meno dieci. La contabilità dei no vax costretti fuori dalle corsie degli Ospedali Riuniti si aggiorna. Con un’altra spallata. Infermieri, operatori, ausiliari e nessun medico. L’elenco dei sospesi, per effetto della legge 76, che recepisce il decreto 44 di aprile - obbligo vaccinale per chi è impegnato nelle trincee sanitarie - si somma a quello dei 15 già bloccati per effetto dello stesso provvedimento. A essere messi all’angolo sono 25 in tutto.
Nell’ingranaggio anti-Covid per ora è finito un solo medico. Per tutti c’è una sola strada obbligata: due giorni di ferie d’ufficio, poi la sospensione fino al termine dell’anno, col blocco dello stipendio. Un destino che può essere ribaltato dal ripensamento sulla scelta fatta. Ieri, a Torrette, i vertici aziendali hanno firmato la delibera che mette in moto il meccanismo per gli ultimi dieci del gruppo, la cui segnalazione Asur era arrivata giovedì: da domani dovrebbero scattare i passaggi propedeutici.
Un’azione compiuta a monte, che ha alleggerito il carico: sono ridotti al minimo coloro che hanno espresso la volontà di non arginare i rigurgiti pandemici con il vaccino. Antonello Maraldo conferma su tutta le linea: «La gran parte dei nostri sanitari sono immunizzati e abbiamo già iniziato a somministrare la terza dose, che sta avendo grande successo. Continueremo, incessanti». Il direttore amministrativo converte una mossa nell’altra: «Un procedere senza tregua, il nostro, che spiega perché i controlli quotidiani sui Green pass dei dipendenti non generino effetti indesiderati».
Spostando la linea d’osservazione, a Torrette si scrive un capitolo essenziale della ripartenza “pulita”. Dal virus. «Abbiamo aggiudicato – fissa il traguardo Maraldo - l’appalto per il servizio di ristorazione e mensa interna, per personale degenti». Una partita da 21 milioni, vinta da un raggruppamento temporaneo d’impresa, il cui capofila è la Markas srl. Obiettivo ambizioso: i vassoi personalizzati, che richiederanno la ristrutturazione delle cucine, con i lavori a carico della ditta. Tempo un anno e mezzo, e torneranno i pasti caldi. Espressi.