ANCONA - Un match tra storia e contemporaneità. L’ha concepita così, l’architetto Massimo Canesin, l’idea di riqualificazione di piazza della Repubblica. È suo, infatti, il progetto consegnato nel 2023 alla passata Amministrazione e che oggi è riaffiorato sul tavolo del sindaco Daniele Silvetti. Riparte da quelle considerazioni, la Giunta, per ridefinire la morfologia della piazza. Dall’impronta ottocentesca che l’architetto Canesin ha tenuto in considerazione per sviluppare le linee progettuali del restyling, partendo «dalla carta topografica del 1844 del Grassellini» spiega l’architetto.
Le linee di indirizzo
«Lo spazio della piazza viene così rimodellato in più aree e si ridefiniscono nuove polarità, flussi, spazi di sosta, funzioni» racconta Canesin.
Le priorità
Il progetto ha posto tra le priorità quella di «garantire un collegamento visivo immediatamente percepibile tra corso Garibaldi e il mare». Intento che si traduce in alcuni cambiamenti lungo la rampa d’accesso al porto: via la siepe e via il box dell’edicola. E ancora: «Riorganizzare la viabilità con la possibilità di attivare cambiamenti delle percorrenze nel lungo periodo». Inteso: via della Loggia e la svolta intorno la chiesa del Sacramento per chi proviene da via XXIX Settembre. Le valutazioni sono ancora in corso. Ma Silvetti e gli uffici tecnici starebbero ragionando su una percorribilità a senso unico - o doppio senso alternato - lungo via della Loggia. E per la circumnavigazione della chiesa l’ipotesi sarebbe di concederla solo ai taxi. Tutte decisioni che dovranno comunque essere ponderate dall’ufficio Viabilità del Comune. Ma il brainstorming è cominciato.
L’idea di base
L’assunto base su cui l’architetto Canesin ha costruito l’idea progettuale rincorre la volontà di «accentuare la rappresentatività di una delle piazze tra le più centrali della città» specifica. Sempre tenendo ben presente la trama storica dell’area che «permette una misurazione dello spazio da parte dell’occhio umano, diventa traccia e binario lungo cui indirizzare le percorrenze, intrecciare relazioni visive tra gli edifici e stabilire nuove percezioni visive». Dunque l’impianto di quello che diventerà piazza della Repubblica è pronto. Ora tocca al sindaco, assessori competenti e relativi tecnici, mettere in atto, se non tutte, almeno alcune delle linee progettuali elaborate. Il tempo corre.