Amici della Musica
C'è Salvatore Accardo

Amici della Musica C'è Salvatore Accardo
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Giovedì 3 Aprile 2014, 23:18 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 12:28
ANCONA - C’ un testimonial di lusso, questa sera alle Muse per il concerto dei cento anni degli Amici della Musica: Salvatore Accardo con il suo violino, accompagnato da Laura Manzini al pianoforte. Non è questa la prima delle sue presenze ad Ancona: solo per la Società “Guido Michelli” se ne contano quattro, distribuite in un arco di tempo di oltre 50 anni, da quella iniziale nel lontano 1959 (lui non ancora diciottenne), attraverso le presenze nel 1971 e nel 2002, fino all’ultima del 2010 con la Form, solista e al contempo direttore di essa. Accardo è l’artista che ti lascia, alla fine di ogni esibizione, con l’animo acceso “a egregie cose”, in virtù di un ascolto mediato da una tecnica e da un’espressività incomparabili, capaci di coniugare insieme al più alto livello virtuosismo ed edonismo di suono.



Ha qualche ricordo, caro Maestro, di quella sua prima, lontana performance anconetana?

Ho buona memoria (associo quella presenza ai miei primi concerti paganiniani): ricordo la sala (Palazzo degli Anziani, ndr.) e il pubblico presente, numeroso e attento, e associo il tutto alla città, ad Ancona, dove torno sempre con molto piacere, anche perché è contornata dal mare.



Riesce ancora ad emozionarsi, dopo tanti anni, di fronte al suo pubblico?

Il giorno che non riuscissi più a emozionarmi, significherebbe la fine per me. L’emozione della musica si trasforma in energia vitale, in un circuito di pulsazione sentimentale con il pubblico. È un qualcosa che si prova anche quando si studia. Finché suonerò, mi emozionerò sempre.



I ricordi preziosi, le esperienze indimenticabili di una vita dedicata alla musica…

Intanto la gioia, che puntualmente si ripete ad ogni nuova mia tournée in giro per l’Italia e per il mondo, di poter suonare i mie compositori, Paganini, così legato al violino, e gli altri grandi: poi, certo, l’esperienza straordinaria di aver incontrato i maggiori e più celebri musicisti del secolo, di essermi esibito in concerto con loro. Penso a Rostropovich e a Benedetti Michelangeli, a Oistrakh e a Celibidache, ad Abbado e Muti: impossibile elencarli tutti.



Un consiglio a un giovane che voglia intraprendere la sua carriera…

Tanta salute, innanzitutto, e la fortuna di avere un insegnante e una famiglia capaci, all’altezza del compito. Al contempo, di avere sempre molta umiltà, di considerarsi al servizio del compositore e della musica.



E l’augurio particolare per i cento anni degli Amici della Musica di Ancona?

Con i tempi che corrono, con le difficoltà acute che attraversano le istituzioni culturali e musicali del Paese, l’auspicio per la Società “Guido Michelli” che mi è molto cara è di conservare per altri cento anni il vivo, meritato successo conseguito nel primo secolo d’attività.
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